Se il mondo invecchia, il portafoglio cambia

La vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare a un uomo, scriveva Lev Tolstoj. Chi si occupa di gestire portafogli finanziari, invece, sembra pensarci con parecchio anticipo. L’invecchiamento della popolazione è infatti un fenomeno globale che si sta trasformando in una grande fonte di opportunità d’investimento. Gli esperti hanno chiamato questa tendenza Silver economy (economia d’argento), cioè l’insieme di quelle attività dedicate all’invecchiamento delle nostre società.

I cambiamenti nei dati demografici globali, che non riguardano solo l’età media della popolazione mondiale, ma anche la densità, il livello di istruzione e altri aspetti, determineranno un cambiamento sociale significativo e quindi sfide e opportunità nuove, sia per i governi che per le imprese.

“Questo ‘mega trend’ demografico è alla base di tanti altri cambiamenti strutturali, come lo sviluppo tecnologico. Sebbene i cambiamenti varieranno a seconda della regione, essi avranno un profondo effetto sui mercati e sulle società, locali e globali”, si legge in una recente nota di BlackRock.

Secondo le stime dell’ONU, la popolazione globale dovrebbe aumentare di oltre un miliardo entro il 2030, con la maggior parte di questa crescita proveniente dai mercati emergenti. Entro il 2050, l’ONU stima che l’80% della popolazione globale oltre i 60 anni si troverà in paesi che sono attualmente considerati “meno sviluppati”. Attualmente, il Giappone è l’unico paese al mondo in cui il 30% della popolazione ha più di 60 anni. L’ultimo rapporto demografico delle Nazioni Unite prevede che, entro il 2050, ciò avverrà in 55 paesi.

“Le persone vivranno più a lungo in pensione, il che comporterà la necessità di cambiamenti su larga scala nelle politiche previdenziali pubbliche. Ciò creerà anche il bisogno di un ulteriore sviluppo dei servizi sanitari e della ricerca in questo campo”, prosegue l’analisi di BlackRock.

Secondo uno studio del World Economic Forum, il divario di risparmio previdenziale nelle otto più grandi economie (quelle del G8) è in crescita di 28 miliardi di dollari ogni 24 ore e potrebbe raggiungere 400.000 miliardi di dollari entro il 2050 – circa cinque volte la dimensione attuale dell’economia globale.

“In generale, stiamo avendo meno figli, in particolare nelle sezioni più ricche e istruite della società. Ciò potenzialmente ha conseguenze di vasta portata per le imprese, tra cui una minore produttività, una minore partecipazione alla forza lavoro e una minore crescita degli investimenti – leggiamo nell’analisi di BlackRock – Le generazioni più giovani saranno sempre più gravate dall’aspettativa di prendersi cura degli anziani, il che a sua volta potrebbe ulteriormente ridurre la produttività”.

L’impatto del cambiamento demografico è di vasta portata. Dalla domanda di prodotti, alle modifiche della forza lavoro e della struttura familiare. Sebbene molte imprese siano particolarmente abili nell’identificare le minacce e le opportunità di tali cambiamenti, i governi potrebbero trovare il processo più impegnativo, in particolare se ciò implicasse il dover varare politiche impopolari che potrebbero influenzare negativamente gli elettori.

Ecco alcuni dei principali cambiamenti che, secondo gli analisti della società di gestione americana, potrebbero avere un impatto sugli investitori a medio-lungo termine:

Spese sanitarie
Solo negli Stati Uniti, la spesa sanitaria aumenterà dell’8% del Pil ogni anno tra oggi e il 2040. Ciò significa circa 3.400 miliardi di dollari all’anno.

Le soluzioni di reddito pensionistico aumenteranno di importanza
Ci sarà una rinnovata attenzione al risparmio per la pensione e alla ricerca di metodi efficaci per poter beneficiare di un reddito quando le persone vanno in pensione. Di conseguenza, potrebbe esserci un maggiore bisogno di aiuto finanziario e l’aumento delle soluzioni di robo-consulenza. Clicca qui per guardare il video Previdenza, serve più flessibilità

L’avanzamento della robotica
Man mano che le popolazioni invecchiano, diventa sempre più probabile che le aziende utilizzeranno la tecnologia per colmare il deficit nell’offerta di lavoro. I robot sono più produttivi, non dormono e non si ammalano, sebbene possano avere problemi tecnici. Di conseguenza, ci sarà una maggiore necessità di lavori qualificati.

Le preferenze dei consumatori stanno cambiando l’industria alimentare
I consumatori sono sempre più attenti a ciò che mangiano, su come lo mangiano e su come viene prodotto, creando cambiamenti significativi nella filiera alimentare. Ad esempio, le vendite di alimenti biologici negli Stati Uniti sono aumentate del 224% dal 2005 al 2016. Il cibo fresco viene preferito agli alimenti trasformati e i prodotti con benefici specifici legati alla salute, come avocado e frutti di bosco, hanno visto una crescita eccessiva. I consumatori vogliono che il loro cibo sia più pratico e veloce da consumare, con una sempre maggiore preferenza per la consegna online.

Fondi comuni per cavalcare l’economia d’argento
Non sorprende quindi che l’offerta di prodotti finanziari specificamente dedicata a questo tema sia aumentata negli ultimi anni. Gli investitori italiani possono scegliere diverse opzioni. Tra queste, il fondo Schroder ISF Global Demographic Opportunities, il Robeco Global Consumer Trends Equities, il Fidelity Global Demographics o ancora il comparto LO Funds – Golden Age, il CPR Silver Age o il fondo SRI Ageing Population di Generali Investments. Anche per chi guarda al mondo degli Etf ci sono opzioni disponibili, come l’iShares Ageing Population UCITS ETF.

Detto questo, è importante sottolineare che questi fondi sono molto diversi gli uni dagli altri in termini di portafoglio e, quindi, di rischio e rendimento. Infatti, benché l’industria farmaceutica e della salute siano certamente le più esposte, l’invecchiamento della popolazione impatta in modo diverso una vasta gamma di settori, che va dalla domotica al turismo per i senior.