Quando sentiamo parlare di best practice relative al mondo degli investimenti, un ever green riguarda solitamente i trucchi/consigli per affrontare al meglio un mercato in caduta libera. Questa volta, grazie all’apporto fornitoci da un’approfondimento di Johanna Kyrklund, Global Head of Multi-Asset Investments di Schroders, vogliamo ribaltare la prospettiva: come si affronta un mercato rialzista?
Dopo un 2017 incredibilmente positivo e la rapida ripresa dei mercati dopo il sell-off di inizio febbraio, è forse inevitabile che gli investitori stiano ripensando le proprie strategie. Molti commentatori parlano di come posizionarsi per una corsa sfrenata dei prezzi azionari e altrettanti ventilano la possibilità di un crash per i mercati sulla falsariga del 1987. In questo quadro, ecco la guida in tre passi su come affrontare un mercato rialzista ormai maturo.
1. Non essere avidi
Dopo una fase di mercato ribassista, bisogna concentrarsi sull’opportunità di catturare quanto più rialzo possibile via via che le valutazioni tornano su livelli neutrali. Tuttavia, oggi ci troviamo in un frangente di mercato molto differente: le valutazioni sono molto tirate e a questo punto del ciclo bisogna essere pronti a lasciare un po’ di ritorni sul terreno. E a non inseguire i titoli growth…
2. Diversificare
Una delle sfide odierne è che, con i tassi sul cash così bassi, non ci si può permettere di star fuori dai mercati. Sebbene la Federal Reserve stia alzando i tassi, la liquidità offerta dalle Banche centrali in Europa e in Giappone è ancora molto elevata e i mercati potrebbero continuare a salire. Per restare investiti ma in maniera prudente, potrebbe essere opportuno distribuire il rischio tra diverse fonti di ritorni. In concreto, abbiamo diversificato i nostri portafogli con esposizioni alternative, come per esempio approcci relative value e strategie valutarie. Nel comparto azionario, abbiamo una certa esposizione sui titoli value, che sono rimasti indietro rispetto al mercato e mostrano una minor sensibilità verso i tassi di interesse.
3. Avere una exit strategy
Quali indicatori state monitorando per capire quando cambiare direzione? È cruciale identificare oggi questi indicatori, e restar disciplinati. Nel nostro caso, siamo focalizzati sugli indicatori ciclici, che segnalano ancora un quadro benevolo, ma un passaggio a quella che chiamiamo una fase di “rallentamento” del ciclo ci spingerebbe verso una strategia più difensiva. In secondo luogo, bisogna usare le giornate di bassa volatilità per pianificare la propria strategia difensiva. Testiamo i nostri portafogli in vari scenari simulati, per capire quali mosse sarebbero necessarie nelle varie eventualità. Nessuno vorrebbe dover modificare la propria strategia “al volo”, nel bel mezzo di una fase di volatilità di mercato.