Certificati ed ETC hanno il grande pregio di aver aperto al grande pubblico l’investimento in settori in cui non sarebbe stato possibile, se non possedendo un grande patrimonio. Lo sviluppo di questi strumenti presenta sicuramente una grande opportunità.
Come spesso accade, però, rendere un investimento alla portata di tutte le tasche, non elimina le insidie che sono tipiche del mercato sottostante.
È il caso delle commodity: un mercato molto specialistico, con dinamiche dei prezzi che risentono le influenze della domanda e offerta dei beni reali. La produzione in alcune aree geografiche, come ad esempio caffè e cacao, è particolarmente condizionata da aspetti climatici, oppure una materia prima di grande utilizzo, come il petrolio, è indissolubilmente legata agli aspetti geopolitici. Non fa eccezione l’oro che, come bene rifugio, si muove sulle ondate emotive dei mercati finanziari.
Già questo basterebbe a far comprendere che non è possibile considerare il comparto commodity come un tutt’uno e non ha alcun senso investire in indici generali sulle materie prime, dato che le singole commodity del paniere possono rispondere in modo differente. Inoltre, occorre avere bene in mente come la quotazione in euro venga influenzata dal prezzo della materia prima quotata in dollari, piuttosto che comprendere come agisce la curva forward o la leva.
Nella conferenza “Investire e guadagnare ma a rischio contenuto”, alle 16.00 di venerdì 15 giugno, partirò da alcune materie prima interessanti, indicherò gli strumenti con cui è possibile investire e metterò in guardia dalle insidie che si possono incontrare. La mia intenzione è di mantenere un taglio estremamente pratico che possa essere utile a tutti nell’investire in materie prime. Non mancate.
A cura di Maurizio Mazziero, Maurizio Mazziero Research
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