Si avvicina ormai l’appuntamento dell’ITForum di Rimini, dove non mancheranno le novità per ActivTrades, pronta a seguire in diretta le mosse di Mario Draghi nel vertice della BCE del 14 giugno prossimo. Proprio le mosse delle banche centrali restano al centro del dibattito. È ancora cresciuta la percentuale di operatori che si attende altri tre rialzi dei tassi da parte della Fed (per un totale di 4), arrivando ormai a sfiorare quota 50%. Questo ha spinto al rialzo il dollaro, con il cambio fra l’euro e la banconota americana che ha proseguito la sua discesa, arrivando anche sotto quota 1,19. Dal punto di vista tecnico emerge il prosieguo della fase di indebolimento dell’euro, dopo la rottura ribassista del canale laterale 1,225-1,25 che aveva caratterizzato i primi mesi del 2018.
Grafico giornaliero euro dollaro, fonte piattaforma ActivTrader
Sempre a proposito di banche centrali, i mercati attendevano con grande interesse anche la Bank of England. Mark Carney aveva messo le mani avanti qualche settimana fa, spiegando che il rialzo dei tassi di maggio non era scontato ed il voto della BoE ha confermato le sue parole, con un risultato “split”, ossia diviso. Soltanto due membri, come da previsione, hanno votato per un ritocco al costo del denaro, mentre i restanti sette per mantenere fermi i tassi allo 0,50%. Questa decisione ha contribuito a indebolire la divisa di Sua Maestà, scivolata verso quota 1,35 nei confronti del dollaro. Il pound ha perso terreno anche contro l’euro, con l’EUR/GBP che si è rapidamente mosso da 0,875 fino a 0,882 dopo le decisioni della BoE ed il report sull’inflazione britannica, ancora ferma al 2,5% (su valori più bassi rispetto ai picchi dei mesi scorsi, quando raggiunse anche il 3,0% sulla scia del fragoroso deprezzamento della sterlina nell’immediato post voto Brexit).
Dal grafico emerge chiaramente l’indebolimento del quadro tecnico, dopo il recupero del pound visto nel 2017 e nei primissimi mesi del 2018.
Grafico settimanale sterlina dollaro, fonte piattaforma ActivTrader.
Nonostante il rafforzamento del dollaro, le quotazioni dell’oro hanno retto sopra i 1.300 dollari, trovando la forza di rimbalzare verso 1.320$. Dal punto di vista tecnico il metallo giallo appare ancora all’interno del trading range laterale che ha caratterizzato gli ultimi mesi fra 1.300 e 1.350$ l’oncia. Soltanto il superamento, in una direzione o nell’altra, di questi valori potrebbe fornisci nuovi spunti direzionali. Da segnalare anche il nuovo spunto rialzista dell’argento, che da 16,3$ ha nuovamente accelerato portandosi verso i 16,7$.
Grafico giornaliero dell’oro, fonte piattaforma ActivTrader
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A cura di Carlo Alberto De Casa, Chief Analyst
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