Ing. Morgantini, partiamo dalla notizia più fresca: il progetto di una ICO, con il lancio del Goorufcoin. Può spiegare innanzitutto cosa rappresenta Gooruf e in quale direzione intende proseguire?
Gooruf è un social network dedicato alla finanza personale, un sito dove le persone comuni possono apprendere e incrementare le loro competenze grazie alla lettura di news, di materiale formativo e soprattutto grazie alla lettura dei contributi degli altri utenti. Come su TripAdvisor si sceglie un ristorante sulla base delle recensioni degli utenti, così su Gooruf si potrà scegliere una pensione integrativa sulla base di consigli e testimonianze di esperti e utenti comuni. Grazie alle tecnologie Blockchain stiamo rendendo la piattaforma moderna e decentralizzata, con anche un sistema automatico di “reputazione” che dia serenità agli utenti sulla qualità dei consigli ricevuti.
Abbiamo già tre versioni: Italia, UK e Asia, ma l’ambizione è mondiale. Per poterci sviluppare rapidamente, abbiamo appena annunciato un progetto di ICO. Il GoorufCoin, sarà uno utility token o più semplicemente un buono acquisto a sconto (quindi appunto una prevendita di servizi) che farà risparmiare gli utenti che lo compreranno in anticipo.
Può anticipare su cosa concentrerà il suo intervento alla tavola rotonda di venerdì 15 giugno, in Sala Investment 1 (ore 11.30-13.00) dedicata al mondo delle ICO?
Sarà un piacere poter rispondere a domande di ogni tipo durante il dibattito. In particolare, mi auguro di poter spiegare due temi chiave. Il primo punto è che le tecnologie Blockchain sono complesse dal lato tecnico, come molti altri sistemi di programmazione informatica, ma semplicissime nelle sue espressioni fruibili dagli utenti.
Secondo punto: le ICO non devono spaventare o sembrare “trucchi” per raccogliere soldi. In realtà nella gran parte dei casi sono semplicemente una versione molto moderna e sicura di “prevendere” dei servizi, proprio come tanti anni fa era il “gettone della SIP” o più recentemente la “tessera della palestra”.
Da dove nasce la passione per il mondo delle criptovalute e la blockchain?
In realtà da molto lontano! Infatti è l’evoluzione della mia passione per Internet, nata oltre 20 anni fa. Dopo la laurea in Ingegneria e una corta esperienza nell’informatica tecnica, fondai una web-agency che cavalcò tutto il boom di Internet e della New-Economy. L’idea di essere fra i protagonisti di un cambiamento epocale mi esaltava. Negli anni successivi, anche quando ho vissuto in Cina, ho sempre continuato a lavorare a stretto contatto con le evoluzioni dell’economia digitale fino ad arrivare alla blockchain e alle criptovalute, che sono il nuovo punto di svolta, il nuovo cambiamento epocale di cui voglio far parte.
Può raccontarci quale fermento si vive a Hong Kong e, più in generale, In Asia, rispetto a crypto, blockchain e ICO?
Sì, per tanti anni ho vissuto a Shanghai e dallo scorso anno mi sono trasferito a Hong Kong, dove ho aperto la sede asiatica di Gooruf. È impressionante il numero di convegni, seminari e meetup sulle tematiche BlockChain e Cryptobusiness, per non parlare delle presentazioni di ICO. C’è stata un giorno in cui ci sono state dieci presentazioni di ICO nella stessa sera. Quello che però è più affascinante non è la punta dell’iceberg che si vede a Hong Kong o Singapore, ma la diffusione fra le masse della conoscenza di crptovalute e ICO: sono milioni i cinesi che hanno sottoscritto una delle quasi 1000 ICO asiatiche negli ultimi anni.