Per gli investitori, quello che è successo a fine maggio sui mercati obbligazionari è stata una vera e propria bomba d’acqua. Ha spaventato la velocità con cui il differenziale (spread) tra il BTp italiano e il Bund tedesco è schizzato a 300 punti base a causa dell’incertezza politica e delle prese di posizione anti-euro. Un movimento senza precedenti ha caratterizzato le scadenze brevi, come mostra il grafico qui sotto della distribuzione dei rendimenti dell’indice JPM Italy government bond 1-3 anni.
Distribuzione dei rendimenti giornalieri dell’indice JPM Italy government bond 1-3 anni
A pagare il conto più salato sono stati gli investitori in fondi obbligazionari in euro. Con un debito pubblico di 2,3 mila miliardi di euro, l’Italia rappresenta, infatti, circa il 25% del paniere degli indici euro government bond.
Il peso dei titoli periferici
Gli Exchange traded fund (Etf), che replicano passivamente tali benchmark, sono stati i più colpiti. Tra quelli coperti dalla ricerca Morningstar, Xtrackers II iBoxx Eurozone Government Bond Yield Plus Swap ha perso il 4,5%, mentre Amundi IS – Governament Bond Lowest Rated Euromts Investment Grade ha lasciato sul terreno il 2,6%. Entrambi hanno panieri di titoli a più alto rendimento e minor qualità dell’area euro, come quelli italiani. “Questa strategia funziona bene nelle fasi di rally del mercato, ma è più vulnerabile in quelle di ribasso, quando gli investitori cercano rifugio in asset sicuri”, spiegano gli analisti di Morningstar in un report dell’8 giugno dal titolo Fund Managers Staying the Course Despite Heightened Volatility in Italian Assets. “Nonostante i due Etf abbiano commissioni basse, non siamo convinti dei benefici di questo approccio nel lungo termine e per questo attribuiamo l’Analyst rating Neutral”.
Italia in sovrappeso
Tra i gestori attivi, la crisi italiana ha fatto emergere chiaramente le differenti posizioni. Ad esempio, il team responsabile di Deutsche Invest I ESG Euro Bonds(Analyst rating pari a Bronze) ha deciso di non modificare significativamente l’esposizione ai titoli obbligazionari italiani, che rappresentano il 53,3% del patrimonio, contro il 14,3% del benchmark (iBoxx Eur overall 1-3yrs). A maggio, il comparto ha perso quasi il 2%, in gran parte a causa della posizione nei governativi del Belpaese. “I manager, Claus Meyer-Cording e Andrea Ueberschär, sono convinti che i fattori a supporto dei bond italiani siano rimasti pressoché inalterati”, si legge nella nota di Morningstar. “Tra questi, ci sono il generale contesto di bassi tassi di interesse, un appropriato sistema di controlli istituzionali e costituzionali e il fatto che i BTp sono detenuti principalmente dagli investitori domestici e non da quelli esteri”. I gestori hanno quindi ridotto la duration di portafoglio da 2,3 a 2,1 anni, ma hanno conservato il sovrappeso dell’Italia.
Più corporate bond italiani
Michael Krautzberger e il suo team hanno per molti anni avuto un sottopeso del Belpaese nei fondi BlackRock global fund – Euro bond (Analyst rating Gold) e BlackRock global fund – Euro short duration bond (Silver), privilegiando la Spagna. Tuttavia, nei mesi prima delle elezioni, hanno ridotto il gap e successivamente hanno aumentato l’esposizione ai corporate bond italiani, approfittando delle forti vendite causate dalla difficoltà a formare il nuovo governo. In ogni caso, hanno mantenuto il sottopeso delle emissioni governative tricolori. Questa strategia gli ha permesso di subire meno gli effetti dell’instabilità italiana.
Nel complesso, l’esposizione ai titoli italiani è concentrata nei fondi domiciliati in Europa, mentre quelli statunitensi sono poco interessati al Vecchio continente, dati i bassi tassi di interesse. Le statistiche Morningstar rivelano che meno di 20 fondi ed Etf americani si sono esposti al BTp per più del 5% negli ultimi dodici mesi (a fine aprile 2018). Nella tabella qui sotto è riportato l’andamento a maggio dei fondi ed Etf che sono stati oggetto della ricerca (non tutti sono disponibili agli investitori in Italia).