Sciopero a oltranza per i lavoratori di Alcoa delle raffinerie di allumina in Australia occidentale, data l’incapacità di arrivare a un’intesa salariale tra la compagnia e i lavoratori dopo 20 mesi di trattativa. In scia a questo, Alcoa ha richiesto un’esenzione al Dipartimento del Commercio statunitense, per 40.000 tonnellate di alluminio acquistate dal Canada, utilizzate per la produzione di lattine. E al momento non esiste alcun produttore di questo metallo negli USA che possa rispettare i requisiti tecnici e di qualità richiesti dagli impianti di Warrick, in Indiana.
Rusal è poi stata costretta a chiudere una fonderia, per effetto delle sanzioni statunitensi: le operazioni a Nad-Voitsky, nella regione di Karelia, verranno interrotte per l’esclusione dell’output dai mercati internazionali, così come le difficoltà nel reperire materia prima da lavorare.
Uno scenario che ha generato nuovi spunti rialzisti per le quotazioni dell’alluminio, con i corsi che tornano a quotare a ridosso dei massimi di metà agosto in area 2.150 dollari per tonnellata dopo aver superato la media mobile a 50 giorni. Un movimento che potrebbe riportare a breve i corsi in zona 2.250/2.300 dollari.
Al rialzo, sull’alluminio a Piazza Affari sono disponibili i seguenti Etc: l’Etfs Aluminium, l’Etfs Eur Daily Hedged Aluminium e l’Etfs Daily Leveraged Aluminium.