L’economia europea, dopo un breve periodo di forza alla fine del 2017/inizio 2018, sta nuovamente decelerando. Anche Draghi l’ha ufficializzato nel recente meeting della Bce. E le sue parole e decisioni hanno pesato non poco sul cambio tra euro e dollaro (eur/usd), ai minimi da fine giugno 2017 fino a testare in area 1,1175 il supporto dinamico discendente, limite inferiore del canale ribassista all’interno del quale si muove da metà gennaio 2019.
Nel corso di venerdì 8 marzo la moneta unica ha poi parzialmente recuperato terreno tornando al di sopra della soglia posta a quota 1,120. E nelle prossime sedute potrebbe in zona 1,130/1.135. Tuttavia, l’impostazione di fondo resta ribassista e, in quest’ottica, non si escludono nuovi minimi in zona 1,115/1,110 prima e 1,105 in seguito.