Il FtseMib disegna sul grafico giornaliero un hammer, un “martello”, e dopo aver toccato i minimi dall’11 febbraio, mostra timidi segnali di reazione. Mai come quest’anno il famoso detto sell in may and go away si è rivelato veritiero, con l’indice Ftse Mib in rosso del 9.5% (al netto dell’impatto dei dividendi di poco superiore al 2%).
Da inizio anno il rialzo è più che dimezzato (+8.07%) ma il bilancio è ancora positivo con quatro i titoli del Ftse Mib 40 con rialzi superiori al 40%: Azimut Holding 56,02% Ferrari 47,04% Juventus +44,26% Amplifon +41,35%. In rosso invece: Banco Bpm -14,99% Prysmian -11,5% Ubi Banca 9,63% Telecom Italia -9%.
Perché l’Orso è tornato a camminare sulle borsa milanese? Il motivo principale è legato alle pressioni sul mercato italiano che sono ben fotografate dall’andamento dello Spread che venerdì si è riportato sopra la soglia importante dei 290 punti.
Mai come in questa fase l’andamento dei mercato azionario italiano è legato indissolubilmente alle evoluzioni sulla politica interna chiamata ad affrontare il nodo della Manovra finanziaria in cui risulta difficile conciliare il mantenimento delle promesse elettorali con il disinnesco delle clausole sull’aumento IVA. Un atteggiamento sfrontato verso l’UE potrebbe irrigidire i mercati e le Agenzie di rating che avevano “sospeso” il giudizioin attesa di azioni concrete.
Telecom Italia riconosce il supporto in area 0.433 euro. Possibile un tentativo di rimbalzo da questo livello.
Interessanti segnali di reazione anche per FinecoBank che testa il supporto psicologico rappresentato dai 9 euro. Possibile che questo rappresenti un importante bottom di periodo.
Intesa SanPaolo tocca i minimi degli ultimi 3 anni, mostrando timidi segnali di reazione. Il ritorno sopra area 1.85 euro potrebbe innescare un repentino rimbalzo.
Sias disegna la nona candela verde consecutiva, riportandosi a contatto con la resistenza passante in area 15.6 euro. Una chiusura superiore a questo livello, fornirà un significativo segnale di continuazione rialzista.