Gli investitori hanno deciso di dare fiducia all’Italia. Resta da vedere se la nuova luna di miele durerà. L’indice Morningstar Italy in un mese (fino al 10 luglio e calcolato in euro) ha guadagnato il 7,5% portando a +22% la performance da inizio anno.
Indice Morningstar Italy
Dati in euro aggiornati al 10 luglio 2019
Fonte: Morningstar Direct
I risultati delle ultime quattro settimane sono figli di due elementi. Uno è stato la decisione della Commissione Ue, dopo una serrata trattativa con gli emissari del governo Conte, di non aprire la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il debito eccessivo. L’altro è stato l’annuncio del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha aperto la porta alla possibilità di nuove misure di stimolo monetario, dal Qe al taglio dei tassi, se non ci sarà un miglioramento dell’economia europea. Misure che farebbero bene anche all’Italia.
Il quadro macro
Poi c’è la questione macro. E qui, anche dal punto di vista degli investitori, potrebbe essere tutta un’altra storia. Secondo le stime della Banca d’Italia (riportate nell’ultimo Bollettino economico), l’economia dello Stivale dovrebbe crescere nella seconda parte dell’anno in corso, anche se a ritmi più moderati rispetto a quanto previsto prima. Il Pil, corretto per gli effetti del numero di giornate lavorative, aumenterebbe dello 0,3% quest’anno, dello 0,7% nel 2020 e dello 0,9% nel 2021. “Rispetto alle nostre precedenti proiezioni, pubblicate nel Bollettino economico di gennaio, la stima di crescita è inferiore di 3 decimi di punto percentuale quest’anno, 2 decimi nel 2020 e 1 decimo nel 2021”, spiega Via Nazionale. “La revisione rispetto a gennaio riflette principalmente la maggior debolezza della domanda estera osservata negli ultimi mesi e il protrarsi di condizioni di elevata incertezza rilevate nei sondaggi presso le imprese”. All’andamento del Pil contribuirebbero soprattutto i consumi delle famiglie (che beneficerebbero delle misure di politica di bilancio a sostegno del reddito) e le esportazioni, che potrebbero aumentare.
L’occupazione si espanderebbe in misura contenuta, soprattutto nei primi due anni presi in esame. Questo sarebbe anche un effetto delle maggiori fuoriuscite dal mercato del lavoro per effetto dell’introduzione di nuove forme di pensionamento anticipato che, come è stato visto anche in passato, verrebbero solo in parte rimpiazzate da nuove assunzioni.
Proiezioni macro per l’economia italiana (dati in % sull’anno precedente)