Quest’anno l’attività Ipo globale è aumentata a tal punto che il 2017 è stato il più attivo addirittura dal 2007. Dall’inizio dell’anno si sono infatti realizzate ben 1.624 IPO con 188,8 miliardi di dollari raccolti, registrando un aumento del 49% per numero di operazioni e del 40% per capitale raccolto rispetto a 2016. Se questi dati non raggiungono i livelli del 2007 (1.974 IPO che hanno raccolto 338,4 miliardi di dollari), gli investitori prevedono un 2018 molto attivo, con il ritorno dei mercati ai livelli precedenti alla crisi. A dirlo l’ultimo report EY Global IPO trends: Q4 2017 realizzato da Ernst & Young.
“Abbiamo assistito a un anno di crescita notevole per le nuove quotazioni sul mercato italiano, più che raddoppiate rispetto al 2016, da 14 a 32 operazioni”, spiega Marco Mazzucchelli, Transaction Advisory Services Leader di EY per l’area mediterranea. La crescita a valore è stata trainata dal ritorno in Borsa di Pirelli a ottobre, a seguito del delisting nel 2015, che con una raccolta di circa 2,5 miliardi di euro per un 40% di flottante rappresenta la prima IPO per valore in Europa continentale e la terza su scala globale nel 2017. Grazie al contributo di questa grande operazione, Borsa Italiana chiude l’anno come secondo mercato d’Europa per numero di operazioni e capitale raccolto, dopo Londra. “Gli incoraggianti risultati dell’anno trascorso e gli incentivi fiscali dei Piani Individuali di Risparmio (‘PIR’), concentrati in particolare sul segmento delle Piccole e Medie Imprese italiane, sono segnali di fiducia per il 2018, in cui la pipeline di nuove quotazioni si prospetta sostenuta”, aggiunge Mazzucchelli. Tra le operazioni di grandi dimensioni attese sul mercato, si prevede nel primo semestre del nuovo anno la quotazione di Valentino, che costituirà la strategia di exit di Mayoola, fondo del Qatar che ha investito oltre 700 milioni di euro nel 2012. Non si prevede una predominanza settoriale, poiché le IPO attese nel 2018 spazieranno dal mondo del lusso e del design ai macchinari industriali, come peraltro avvenuto nell’anno in chiusura.
Le borse valori nella regione Asia-Pacifico hanno invece registrato un’impennata del 44% del numero delle operazioni, arrivate a 935 IPO nel 2017, dopo un primo semestre particolarmente attivo. Tuttavia il ritmo delle quotazioni ha subito un leggero rallentamento nel quarto trimestre dell’anno appena passato, in cui ci sono stati solo 240 deal, con un calo del 4% rispetto al quarto trimestre 2016. La raccolta del 2017, pari a 73,2 miliardi di dollari, è cresciuta solo dello 0,2% rispetto al 2016, un dato che rispecchia la netta diminuzione delle dimensioni medie delle operazioni. Nel 2017, le borse basate nella regione Asia-Pacifico si sono posizionate ai primi tre posti a livello globale per numero di operazioni. Le borse in Cina hanno registrato 582 nuove quotazioni, con un aumento del 68% su base annua.
L’area EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) ha registrato 469 operazioni che hanno raccolto 64 miliardi di dollari, rendendo la regione seconda solo all’area Asia-Pacifico in termini di numero di deal e raccolta. Il numero delle operazioni è aumentato del 50% rispetto al 2016, mentre il valore è cresciuto del 67%. 17 operazioni di dimensioni elevate (con raccolta superiore al miliardo di dollari) hanno raccolto 28,7 miliardi di dollari, incrementando la dimensione media delle operazioni sui mercati principali del 45% a 102 milioni di dollari nel 2017. In linea con la tendenza globale, l’attività cross-border in termini di valore è cresciuta notevolmente, raggiungendo il 14% delle IPO nel 2017, rispetto al 2% nel 2016. I mercati emergenti hanno contribuito fortemente alla performance complessiva delle IPO, con la borsa di Bombay e l’India National Stock Exchange in crescita del 74% per numero di deal. Il Medio Oriente ha visto un incremento del 256% della raccolta e del 179% in termini di operazioni rispetto al 2016, con l’Arabia Saudita come Paese principale.
Infine, negli Stati Uniti le 174 IPO hanno raccolto 39,5 miliardi di dollari, con un aumento dell’84% in termini di valore e del 55% in volume rispetto al 2016. Con questi numeri, nel 2017 l’America ha rappresentato il 13% delle operazioni globali e il 27% in termini di capitale raccolto. Sempre l’anno scorso, la proporzione delle IPO transnazionali è stata la più alta dal 2010 e ha raggiunto il 24% di tutte le IPO statunitensi per numero di operazioni e il 25% per valore. Cinque delle prime 10 quotazioni sulle borse statunitensi nel quarto trimestre 2017 sono state cross-border, equivalenti al 61% del capitale raccolto. Complessivamente, tre deal statunitensi sono stati inclusi tra le prime 10 operazioni a valore dell’anno. E per il 2018? Le quotazioni cross-border sembrano destinati a restare un trend del mercato globale anche nel 2018, in particolare negli Stati Uniti, Cina e a Londra.