Nel corso del 2017 le quotazioni di Enelhanno disegnato un trend rialzista molto importante, col titolo tornato sopra la soglia dei 5€. Nelle ultime settimane però, abbiamo assistito ad una correzione molto profonda, che ha insinuato timidi dubbi sulla bontà di quanto costruito precedentemente.
Come si può osservare dal grafico allegato, il prezzo ha generato nel breve termine, un trend ribassista dai massimi di dicembre 2017, il quale ha fatto perdere circa 1€ alle quotazioni, spinte fino alla soglia dei 4.65€.
Proprio quest’ultimo livello risulta essere interessante, come discriminante per il prossimo futuro, dato che nelle ultime giornate si è venuto a formare un minimo significativo: qualora si dovesse formare un primo minimo crescente ed una chiusura giornaliera al di sopra dei 4.80€, il tutto potrebbe confermare la tesi rialzista con un buon appeal per gli investitori. In questo caso, primi target individuabili in area 5€ prima 5.17€ poi.
Pericolo al cedimento dei 4.60€, con possibili accelerazioni ribassiste in area 4.42€.
Anche per A2A si è venuto a verificare un comportamento simile a quello appena presentato su Enel: il livello di 1.40€ è in questo momento una discriminante importante per gli esiti futuri dei prezzi.
Una tenuta infatti, e lo sviluppo di un’accumulazione a ridosso di questo livello potrebbe generare nuovi apprezzamenti: sottolineo inoltre che, un rialzo confermato a chiusura giornaliera al di sopra di 1.45€, potrebbe richiamare l’attenzione dei compratori che potrebbero alimentare nuovi apprezzamenti, con target individuabili in area 1.51€.
Il pericolo anche in questo caso sarebbe ancora una volta provocato da una discesa al di sotto di 1.40€, con avvitamenti in area 1.36€ prima e 1.31€ successivamente.