Sono positivi i segnali provenienti dall’economia del Giappone. Nell’ultimo trimestre 2017 il Pil trimestrale ha registrato una crescita dello 0,1%, un valore che annualizzato si traduce in un incremento dello 0,5%.
Il miglioramento è da ricondurre alle favorevoli condizioni della congiuntura internazionale, alla forte domanda globale, in particolare per il settore dell’elettronica, e alla politica monetaria più che accomodante della Bank of Japan.
Tutti questi elementi congiunturali stanno trasmettendo positivi impatti al mercato del lavoro con il tasso di disoccupazione tornato ai livelli dei ruggenti anni 90. Tutto ciò si traduce in una pressione al rialzo sui salari, che si sta tramutando in vendite al dettaglio più forti.
Tasso di Disoccupazione | Japan
Fonte: Tradingeconomics
Il successo deriva, al momento, anche dalla capacità di tenere in piedi il Trans Pacific Partnership (TPP), l’accordo di libero scambio, divenuto traballante per l’uscita degli Usa dall’accordo stesso.
Usd/JpY
Fonte: FIDA
In tale contesto l’andamento valutario assume una rilevanza cruciale per garantire la tenuta degli scambi con l’estero. Il cross Usd/Jpy è caratterizzato nel breve termine da un andamento ribassista a cui si associa una tenuta delle quotazioni nel medio-lungo termine.
Operativamente è importante che il movimento ribassista non prosegua ulteriormente per non inficiare il quadro tecnico, che con una discesa al di sotto di 100 sancirebbe anche nel medio termine la definizione di trend negativo, massimi e minimi decrescenti, con l’avvio di ulteriori posizioni ribassiste da parte degli investitori.
A tale proposito la crescita dei salari potrebbe rappresentare un elemento di ostacolo alla prosecuzione della politica monetaria espansiva.
Nikkei 225
Fonte: Fida
L’indice Nikkei 225 dopo aver raggiunto l’importante Top in area 24.000 punti ha avviato una fase di storno che ha riportato le quotazioni verso la media ciclica transitante in area 21.000 e di riflesso verso la precedente area di accumulazione compresa tra i 19.000 ed i 20.000 punti.
Operativamente per il trading di breve short, o per la chiusura di posizioni long in portafoglio, la rottura dei 20.900 punti potrebbe essere un segnale da valutare con attenzione mentre al momento sembra complesso l’avvio di nuove posizioni long di medio termine considerando che la volatilità dovrebbe essere un elemento distintivo delle prossime settimane.
Su Borsaitaliana sono disponibili diversi ETF per investire sul mercato giapponese, con diversi stili di investimento, tra cui:
- Amundi Msci Japan Ucits Etf Dr – Eur | Isin: LU1602144732
- Db X-Track Ii Ibx Japan Sover Ucits Etf | Isin: LU0952581584
- Ishares Msci Japan Eur Hdg Ucits Etf Acc | Isin: IE00B42Z5J44
- Lyxor Japan Topix Dr Ucits Etf | Isin: FR0010245514
- Ubs Msci Japan Eur Hedg Ucits Etf A-Acc | Isin: LU0950672476