Una guida in difesa delle donne. E’ quella presentata proprio ieri, giovedì 8 marzo, dalla Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate e da Global Thinking Foundation. Si tratta della seconda edizione di La violenza economica, una delle espressioni della violenza maschile contro le donne ancora oggi molto diffusa ma sottovalutata. La guida ha l’obiettivo di informare le donne sui loro diritti in ambito economico, ma anche sui punti di attenzione per riconoscere la violenza economica ed eliminarla dalla propria vita, svelando quei comportamenti, a volte socialmente accettati, lesivi della dignità e dell’autonomia delle donne.
Come spiega Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation: “La violenza economica che questa guida affronta è una delle forme più subdole e odiose di violenza contro le donne che la Convenzione di Istanbul definisce come: “violazione dei diritti umani e forma di discriminazione contro le donne comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”.
Dott.ssa Segre, quale l’impegno della Global Thinking Foundation?
Il nostro impegno rispetto all’aggiornamento della guida è in linea con l’iniziativa D2-Donne al Quadrato, un percorso di formazione gratuito sulla pianificazione familiare, finanziaria e imprenditoriale attivo in numerose città italiane da Nord a Sud: riteniamo infatti che l’educazione sia il migliore strumento per contrastare e prevenire la violenza di tipo economico.
Cos’altro sottolineare?
In una giornata nella quale l’uguaglianza di genere resta un tema dominante è inevitabile constatare che, come evidenziato anche dal Fondo Monetario Internazionale, i Governi che si attivano per proteggere le donne e garantire protezione legale nei confronti delle violenze fisiche, e quindi dei maltrattamenti domestici e della violenza sessuale, aiutano la società a giovare di un maggiore equilibrio economico permettendo alle donne di essere attivamente impegnate nel modo del lavoro e nella famiglia e quindi economicamente e finanziariamente un soggetto attivo e produttivo.
A che punto è l’inclusione finanziaria?
L’analisi sull’inclusione economico- finanziaria svolta in 160 Paesi vede il persistere di un differenziale tra uomini e donne sia nei Paesi emergenti continentali che in quelli sviluppati in egual misura, mentre si aggrava in Africa e Medio Oriente. Promuovere l’uguaglianza è un ‘opportunità per cambiare le regole del gioco e aiutare fattivamente la crescita economica e produttiva di Paesi dove le donne sono il 50% e oltre. Non basta cambiare le leggi, occorre lavorare sull’applicazione così come sulle misure di sicurezza nelle città, e non solo l’8 marzo ma tutto l’anno.