A Wall Street possibili storni

Vediamo di avere delle Informazioni sulla fase attuale degli Indicatori che io definisco di “Massa” poiché aiutano a comprendere la reale inerzia del mercato e le sue variazioni.

Il più importante tra questi è l’Indice Rialzi/Ribassi, meglio se tiene conto anche dei Volumi. Lo vedremo calcolato sul più grande mercato azionario al mondo (in termini di capitalizzazione e scambi): il NYSE, dove sono quotati oltre 3000 titoli, ed è il riferimento per tutti i mercati Mondiali.

Vediamo il grafico di Nyse con il suo Indice cumulativo dei Rialzi/Ribassi Volumi (dati giornalieri a partire dal gennaio 2016 ed aggiornati alla chiusura di venerdì 25 maggio 2018):

Come si vede dal grafico l’Indice R/R Volumi (linea blu) segue assai fedelmente l’Indice Nyse. In particolare tutto il rialzo dell’Indice Azionario a partire dai minimi dell’11 febbraio 2016 ha avuto una proporzionale forza da parte dell’Indice R/R Volumi, a ben vedere maggiore per quest’ultimo. Ciò ha ben assecondato il rialzo generalizzato delle Borse Usa.

Nella fase più recente (vedi rettangolo punteggiato) dai massimi del 26 gennaio (vedi freccia blu) la discesa dell’Indice R/R è stata inferiore al Nyse, mentre la ripresa successiva è stata proporzionata.

Praticamente l’Indice R/R è intorno ai massimi di gennaio e sta leggermente correggendo.

L’unica indicazione che si può trarre è che il mercato Usa è ben acquistato dagli operatori professionali, i quali si tengono nei portafogli i titoli Azionari. Al limite potrebbero fare la classica rotazione settoriale, cosa che comporta una leggera crescita di volatilità e qualche correzione dei prezzi.

Per cercare migliori conferme vediamo l’andamento dei Volumi (in realtà una media mobile esponenziale a 13 periodi):

Dal grafico è evidente come spesso su minimi di rilevo del Nyse vi siano dei massimi di rilievo dei Volumi- inoltre su aree di massimo del Nyse i Volumi possono fare dei minimi.

Sui minimi del Nyse dell’8 febbraio i Volumi hanno fatto un massimo (vedi retta verticale punteggiata). Successivamente i Volumi sono scesi decisamente, mentre il Nyse ha sostanzialmente lateralizzato.

L’unica indicazione che si può trarre è che per ora non vi siano dei rilevanti cambiamenti in atto sui portafogli azionari Usa.

Un ultimo aspetto da considerare è l’aspetto Ciclico dell’Indice R/R Volumi- per questo io utilizzo il Summation Index, che è legato alla somma dei rialzi e dei ribassi mediato a 21 gg):

Come vedete questo Indicatore fa minimi (e qualche volta massimi) in corrispondenza di quelli del Nyse e spesso in concomitanza di importanti partenze Cicliche.

Qui ho messo in evidenza come l’8 febbraio (vedi retta verticale punteggiata) questo Indicatore abbia fatto un minimo ri rilievo (come del resto nei 2 precedenti casi: il 15 novembre ed il 21 agosto 2017), che erano tutti minimi ciclici importanti. Successivamente l’Indicatore ha fatto fatica a crescere confermando una spinta ciclica dei mercati piuttosto modesta. Ora l’Indicatore è poco sopra la sua media di lungo periodo, ed in teoria sarebbe atteso un suo “scarico” con un leggero indebolimento dei mercati Azionari Usa.

In conclusione, in base a questi Indicatori di Massa, calcolati sul principale mercato mondiale, si nota come l’attuale fase di incertezza non preluda (per quanto si vede ora) ad una marcata debolezza del mercato. Una breve correzione ciclica ci potrebbe essere (vedi ultimo grafico con Summation Index), la quale potrebbe essere legata alla classica rotazione settoriale dei portafogli che molti gestori attuano nel mese di giungo.

Ricordo sempre che questa è chiaramente una lettura probabilistica in base ai dati a disposizione fino ad oggi e che i dati futuri potrebbero portare maggiori conferme (ma anche smentite) di questa lettura. Inoltre eventi esogeni ed inattesi possono condurre a movimenti fuori statistica.

A cura di Eugenio Sartorelli, www.investimentivincenti.it