Il nuovo Btp Italia presenta le stesse caratteristiche degli ultimi collocamenti: scadenza 8 anni, una parte fissa garantita e cedole semestrali indicizzata al FOI (indice dei rezzi al consumo per le famiglie di operari e immigrati, al netto dei tabacchi) a cui si aggiunge il pagamento del recupero dell’inflazione maturata nel semestre, rimborso in un’unica soluzione a scadenza, corresponsione del premio fedeltà al momento del rimborso.
Il titolo sarà collocato sul mercato, attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana in due fasi: la prima fase, da lunedì 14 a mercoledì 16 maggio sarà riservata alla clientela retail, la seconda fase, la sola mattinata di giovedì 17 maggio, sarà riservata alla clientela istituzionale. Per quel che riguarda il tasso minimo garantito, la volatilità delle ultime sedute, legata soprattutto alla situazione politica, ha portato ad un rialzo dei rendimenti e con molta probabilità la stima iniziale dello 0,35% sarà rivista in area 0,45%. Per quel che riguarda le aste tradizionali sono iniziate quelle di metà mese con 6,5 miliardi di Bot a 12 mesi a fronte di 7,15 in scadenza. Il rendimento è stato negativo dello 0,361% in leggero rialzo rispetto alla precedente. Sul secondario lo spread contro Bund sulla curva decennale si è leggermente rialzato in area 137, mentre il rendimento nell’ultima settimana è salito dall’1,78% all’1,9%.
La Spagna ha collocato titoli a breve termine con rendimenti vicini ai minimi storici, nel dettaglio titoli a 6 mesi con un rendimento negativo pari allo 0.488% inferiore al -0.469% dell’asta precedente e titoli a 12 mesi con un rendimento negativo pari allo 0.414% in calo dal -0.412% registrato nell’asta precedente.
Notizie positive sui rating, con S&P che ha confermato il rating BBB dell’Italia con outlook stabile, mentre l’agenzia di rating Fitch ha confermato un rating BBB su Poste Italiane con outlook stabile così da eguagliarlo al rating dell’Italia.
Sul fronte corporate c’è stata una buona offerta sul primario, tra queste Daimler ha collocato sul mercato titoli in due tranche. La prima con scadenza maggio 2022 e la seconda a novembre 2025. Il prezzo della prima tranche è stato fissato a 99.39 per un rendimento a scadenza di 0.404%, il prezzo della seconda tranche è stato fissato a 99.092 per un rendimento a scadenza di 1.127%. Il titolo a 4 anni (isin DE000A190ND6) paga una cedola annua fissa di 0.25% per 1 miliardo di euro, il titolo a 7 anni (isin DE000A190N4) paga una cedola annua fissa di 1% ed è stato emesso per 1.25 miliardi. Entrambe le emissioni hanno rating A2/A- e taglio minimo di negoziazione di 1.000 euro che s’indirizza anche alla clientela retail.
Da Deutsche Bank è arrivato un nuovo titolo a tasso fisso dello 0,25% con garanzia collateralizzata e quindi con rating massimo tripla A. L’importo dell’emissione con scadenza 2023 è di 500 milioni ed ha un taglio minimo di 1000 euro +1k, isin del titolo DE000DL19UA4.
Doppio deal in euro da Ford con 600 milioni a 3 anni con tasso variabile 3 mesi +43, taglio minimo da 100 k+1k ed isin XS1821814800; la seconda tranche sempre variabile per 400 milioni a scadenza 15 novembre 2023 con tasso euribor 3 mesi +73 e sempre taglio da 100k; isin XS1821814982
Goldman Sachs torna sul mercato obbligazionario con tre nuovi bond denominati in valute emergenti. I tre nuovi prestiti obbligazionari sono a tasso fisso e sono denominati, rispettivamente, in lire turche, in pesos messicani e in rand sudafricani ossia nelle monete di tre paesi emergenti caratterizzati da forti tassi di crescita interna ma con molta volatilità sul mercato. Nel dettaglio il bond Goldman Sachs in lire turche ha durata pari a 3 anni mentre le altre due obbligazioni hanno durata pari a 5 anni ognuna. Tutti e tre i bond offrono flussi cedolari annuali fissi ed il rimborso integrale del valore nominale a scadenza nella valuta di denominazione. Il bond in lire turche (isin XS1796102991) ha una durata di 3 anni, offre flussi cedolari annuali fissi pari al 14.15% lordo e il taglio minimo è pari a 7.000 lire turche, circa 1.395 euro. Il bond in rand sudafricani (isin XS1796099320) ha una durata di 5 anni, offre flussi cedolari annuali fissi pari all’8.1% lordo, il taglio minimo di negoziazione è pari a 20.000 rand sudafricani, ossia circa 1.335 euro.
Il bond in pesos messicano (isin XS1796107289) ha una durata di 5 anni, con flussi cedolari annuali fissi pari al 7.90% lordo e il taglio minimo di negoziazione è pari a 30.000 pesos, circa 1.312 euro.
Molta volatilità in settimana sugli emergenti dopo che con una mossa a sorpresa, la Banca Centrale Argentina ha aumentato il tasso di interesse di riferimento dal 27.25% al 40%. La decisione è stata presa per ostacolare l’indebolimento del pesos e moderare l’inflazione ancora alta; successivamente è stato richiesto un accordo preventivo da 30 miliardi di dollari con il Fondo Monetario, al fine di bloccare ulteriormente la speculazione contro il pesos che ha influenzato negativamente il trend delle emissioni del paese da poco ritornato sui mercati.
Pressione anche sui titoli obbligazionari di AirFrance-Klm che sulla scia degli scioperi e dei contrasti tra il sindacato piloti ed il vertice societario, culminato con le dimissioni dell’amministratore delegato, ha visto i prezzi dei titoli scendere mediamente di 5-6 figure, salvo poi recuperare un paio di figure. Sui titoli comunque si prevede ancora volatilità visto che la conclusione dei contrasti non appare ancora vicina ed altri scioperi sono programmati nelle prossime settimane, creando forti perdite al gruppo.
Tra le attese per le prossime settimane la SGA, Società per la gestione di attività, impegnata nella complessa missione di gestire i 17.7 miliardi di bad loans della ex Banca Popolare di Vicenza e della ex Veneto Banca, ha allo studio un’emissione obbligazionaria, non è ancora deciso il timing. Per questa emissione è allo studio l’idea di fare una cartolarizzazione così da gestire gli Npl.
A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker Unicredit
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