Il mercato dei certificati di emissione di anidride carbonica sta attirando sempre di più l’attenzione degli investitori, tanto che si stanno velocemente moltiplicando gli strumenti per poter investire su questo nuovo asset finanziario, compresi i certificati. In questo articolo spieghiamo meglio in cosa consiste, per poi concentrarci sui certificati a leva fissa di Societe Generale, strumenti a leva long e short che permettono di tradare questo asset.
Cos’è e come funziona il mercato ETS dei “diritti ad inquinare”
Il sistema di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra, introdotto dall’Unione europea nel 2005 e noto come sistema ETS, è stato concepito con l’obiettivo di indurre le grandi imprese del Vecchio Continente ad inquinare di meno. L’idea era piuttosto semplice: fissare un tetto massimo alle emissioni di alcuni agenti inquinanti. In particolare, biossido di carbonio (CO2), ossido di azoto (N2O) e per fluoro carburi (PFC).
Semplificando, le aziende che emettono queste sostanze durante la loro attività ricevono dei carbon credit in funzione di benchmark predeterminati dall’UE e possono poi scambiare, quindi comprare e vendere, tali diritti con altre società più o meno virtuose. Di fatto sono dei diritti ad inquinare: una quota corrisponde all’autorizzazione ad emettere una tonnellata equivalente di CO2. Le aziende possono acquistare le quote sul mercato ETS, come se fossero un’azione o un altro qualsiasi asset finanziario. Il meccanismo di funzionamento di questo mercato è infatti definito cap&trade perché fissa un tetto massimo (cap) al livello complessivo delle emissioni consentite a tutti i soggetti vincolati, ma permette ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato diritti a emettere CO2 secondo le loro necessità, all’interno del limite stabilito. Per garantire poi gli obiettivi fissati di riduzione di CO2 dall’UE, tali crediti vengono ridotti ogni anno ad un ritmo del 2,2% annuo (che, secondo l’ultima proposta di Bruxelles, dovrebbe accelerare al 4,2% annuo).
Fino al 2012 il sistema ha faticato a decollare per via della crescita costante dei certificati in eccedenza (molti dei quali peraltro assegnati a titolo gratuito) e del cap troppo alto. Dal 2013 (inizio della Fase 3, conclusasi nel 2020) il mercato ha cominciato ad ingranare principalmente a causa del ridimensionamento dell’offerta (specie quella di quote a titolo gratuito) e della previsione di una riserva di stabilità che dal 2019 assorbe il 24% delle quote in eccedenza. È chiaro quindi che il prezzo di tali quote è destinato gradualmente ad alzarsi per effetto della riduzione delle quote in circolazione. L’obiettivo infatti è proprio quello di portare gradualmente le aziende produttrici di importanti quantità di CO2 a convertire gli impianti per ridurre l’inquinamento.
Certificati a leva fissa per il trading sul future dei green credit
Visto le performance del future, questo mercato ha cominciato ad attirare non solo gli operatori industriali ma anche trader. A guidare il rally sono i prezzi delle quote di emissione dell’EUA (acronimo di European Allowances) che nei primi 8 mesi del 2021 sono saliti da 33 a 63 euro, registrando un apprezzamento di oltre il 90%.
Societe Generale per cavalcare questo trend offre due certificati a Leva Fissa 3x, uno long (con codice ISIN DE000SF5RT09) e uno short (con codice ISIN DE000SF5RTZ2), che trovate a questo link. In questo modo l’investitore potrà sia sfruttare eventuali supporti per tradare poi la direzione principale di questo indice (rialzista per ora) con effetto leva, sia sfruttare eventuali movimenti correttivi o debolezze con il prodotto a leva short.
Ricordiamo velocemente cosa sono i certificati a leva fissa anche se al seguente link trovate la pagina formativa dell’emittente, ottimo strumento per comprendere bene meccanismi di funzionamento, punti di forza e debolezza dello strumento.
I Leva Fissa replicano la performance giornaliera di un sottostante (indice, azione, future o altro), moltiplicata per un fattore di leva. Fondamentale, la leva è fissa, e viene applicata ogni giorno (sulla base dell’ultimo valore di riferimento del sottostante del giorno lavorativo precedente) ed è valida solo intraday e non per lassi di tempo superiori al giorno. Elemento che genera il cosiddetto compounding effect. Proprio per questo, i Leva Fissa sono eccezionalmente efficienti nel trading intraday, mentre nel multiday lo sono meno. Se si ha una view particolarmente direzionale sul sottostante, possono essere utilizzati anche nel multiday (in ogni caso sul sito dell’emittente si trovano anche video formativi che spiegano nel dettaglio il funzionamento di tale prodotto). I certificati a Leva Fissa di Societe Generale sono quotati e negoziati su Borsa Italiana e la loro liquidità è fornita dall’emittente.
Trend rialzista pronto al test dei massimi storici
Analizzando il future graficamente, possiamo notare il trend di fondo assolutamente rialzista. Circa da maggio di quest’anno tale movimento ha rallentato in termini di momentum e dopo il top a 65 euro di settembre ha avviato una fase fisiologica di prese di profitto. Si può cavalcare il movimento di brevissimo rialzista con target i massimi storici e un profitto sul future di circa il 3% (senza considerare l’effetto leva 3x del certificato). Dopo di che, i più aggressivi potrebbero sfruttare lo short di brevissimo (per l’effetto doppio massimo), mentre i più conservativi attendere o il break di tale resistenza oppure lo storno per l’acquisto su prezzi più bassi (50 euro è un supporto particolarmente interessante).