Tom DeMark è un analista arguto. Soprattutto, è un brillante imprenditore. Ad un certo punto si è reso autore di una serie di scoperte in analisi tecnica. Come tante volte capita a chi passa più tempo davanti al monitor che con la propria famiglia e i propri cari…
Sta di fatto che dopo aver “oggettivizzato” una serie di approcci, DeMark li ha codificati e venduti alle piattaforme più blasonate. Prendendoci un bel po’ di quattrini: chi volesse visualizzare il suo famoso Sequential su Bloomberg, o su Reuters, o su CQG, deve pagare una royalty aggiuntiva. Piuttosto esosa, fra l’altro.
Glielo si può perdonare, perché spesso e volentieri questi indicatori si rivelano di indubbia efficacia. E talvolta si intrecciano fra essi, producendo configurazioni armoniche e spettacolari.
Prendiamo il Nikkei, ad esempio. Qualche giorno fa l’indice più noto della borsa di Tokyo ha formalizzato un Sell Sequential setup: configurazione ciclica che interviene quando una sequenza ascendente si manifesta secondo precise regole.
Nulla di sensazionale, per la verità. Diremmo ordinaria amministrazione. Questi segnali si manifestano periodicamente su diversi mercati. Le newsletter di analisi tecnica (come il Rapporto Giornaliero, curato da più di vent’anni dall’autore di questa colonna) ne riportano quotidianamente le manifestazioni, su un’ampia rosa di mercati.
Il bello è che il Sequential, sul Nikkei, ha fatto capolino non solo sul grafico giornaliero, ma anche su quello settimanale…
…e mensile…
…e addirittura annuale!
Un conto alla rovescia (“Countdown”) su tre differenti time frame è qualcosa che si scorge davvero raramente. Non è detto che il Sequential sia necessariamente più temibile in simili circostanze, ma la rarità teorica meritava di essere segnalata.
A cura di Gaetano Evangelista – Ad Age italia