Per il settore delle costruzioni il 2018 non passerà certo alla storia come un anno da ricordare positivamente, infatti oltre alla luttuosa vicenda del ponte di Genova, che ha destabilizzato una città ed un’ intera nazione, ci sono state conseguenze, certamente secondarie, ma pur sempre importanti per gli investitori sui mercati dei titoli azionari e obbligazionari legati ad Autostrade che ha avuto forti ripercussioni sulla volatilità dei prezzi.
Con l’eccezione del gruppo Salini Impregilo, che ha riportato dati brillanti in questi giorni, gli altri gruppi sono in forte crisi con gravi ripercussioni per gli investitori. Nel corso dell’anno le difficoltà avevano investito Condotte d’Acqua, Trevi, Grandi Lavori e soprattutto Astaldi, impegnata in un aumento di capitale non ancora effettuato per le difficoltà a trovare le garanzie necessarie in una situazione che si è deteriorata per l’alta esposizione creditizia in Venezuela ed in Turchia dove la concessione del ponte sul Bosforo non è ancora stata venduta per la crisi valutaria estiva che aveva investito il paese. Lo scorso mese le obbligazioni Astaldi hanno sospeso il pagamento delle cedole ed il gruppo ha fatto ricorso alle procedure di emergenza.
Con sorpresa rispetto agli altri operatori di settore è arrivata la decisione anche della CMC di Ravenna di sospendere il pagamento della cedola in essere sul titolo con valuta 15 novembre in attesa di capire quali saranno i consigli degli advisor incaricati. Questa notizia è stata quasi un fulmine a ciel sereno sui mercati, infatti solo un anno fa nel novembre 2017, la società riceveva il plauso degli analisti per aver rimborsato in anticipo un titolo esercitando la call, emettendone poi uno nuovo con minore cedola e con allungamento della scadenza. Improvvisamente a metà settembre viene annunciata una crisi di liquidità per mancati pagamenti dall’estero ed in Italia, con i titoli che perdono più del 50% per poi recuperare a fine ottobre sull’annuncio che Anas avrebbe pagato oltre 50 milioni di lavori. Restano tanti interrogativi sul piatto visto che la tranche di cedola da pagare era poco più di 6 milioni di euro e cosa ci sia concretamente dietro questa mossa della società; al momento come al solito, gli unici penalizzati sono gli investitori.
Passando al settore governativo, è stata una settimana di aste, intervallata ancora dalla volatilità dello spread che è rimasto sopra i 300 punti a causa ancora della tensione politica e dei troppi commenti spesso fuori luogo.
Diminuisce ancora lo stock di titoli di Stato italiani detenuti da investitori non residenti. Secondo i dati comunicati da Bankitalia nel supplemento dedicato al Fabbisogno e al debito pubblico che contiene i dati aggiornati allo scorso mese di agosto, l’ammontare dei titoli di Stato nel portafoglio di investitori non residenti è pari a 656,8 miliardi di euro, in calo di 15,6 miliardi dai 672,4 miliardi del mese precedente e di ben 65,3 miliardi dal picco di aprile quando lo stock era pari a 772,1 miliardi. Tenendo conto dello stock complessivo del debito pubblico, pari ad agosto a 2.326,5 miliardi, la quota di titoli in mano a investitori esteri ad agosto era pari al 28,2% circa del debito, mentre ad aprile si attestava sopra il 30%, al 31,2 per cento.
I tassi sono stati in calo di 32 punti base nell’asta BOT a 12 mesi, il rendimento è sceso allo 0.63%.
Successivamente il Tesoro ha collocato 2.5 miliardi di euro di Btp a tre anni (codice Isin IT0005348443) con un rendimento all’1.98%, 1.75 miliardi di Btp a sette anni (Isin IT0005335183) con un rendimento al 3,12%, e 1.25 miliardi di Btp a 20 anni (IT0005321325) con un rendimento al 3.90%.
Il Portogallo ha collocato 1.25 miliardi di euro di bond a 10 anni, il rendimento si attesta a 1.90% decisamente inferiore a quello dell’Italia. Il Portogallo colloca anche bond a 5 anni con un rendimento allo 0.70%.
La Germania ha collocato Bund a 10 anni con un rendimento allo 0.42%, in calo rispetto allo 0.55% dell’emissione del 10 ottobre.
Rendimenti poco sopra lo zero per i bond irlandesi a media e lunga scadenza, per i titoli a cinque anni rendimento fissato allo 0.033%, per la scadenza a 10 anni allo 0.90%.
Nuovo bond collocato dalla Finlandia. Il titolo (Isin XS1904312318) ha una cedola fissa dello 0.75% per 10 anni e il rimborso alla pari è fissato al 7 aprile 2028. Ammontare dell’emissione 500 milioni di euro e taglio minimo di negoziazione 100.000 euro.
Tra i corporate da segnalare: Prologis che si è finanziata sulla scadenza a 12 anni con un’obbligazione (Isin XS1904690341) da 300 milioni di euro, con cedola annua fissa pari a 2.375% e scadenza il 14 novembre 20230; Heatrhrow Finance ha collocato 300 milioni di sterline di un’obbligazione a a tasso fisso (Isin XS1904681944) , cedola 4.75% e scadenza il 1 marzo 2021.
La compagnia elettrica cecoslovacca, CEZ Group, ha collocato 500 milioni di euro con un’obbligazione senior a quattro anni. Il titolo (isin XS1912656375) paga una cedola annua fissa dello 0.875%, il rimborso a 100 è fissato per il 21 novembre 2022. Rating del bond Baa1/A- e taglio minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di mille euro.
La russa Gazprom è tornata sul mercato con un’obbligazione in euro a 6 anni: cedola fissa del 2.949%, prezzo di emissione a 100 e scadenza il 24 gennaio 2024. Buono l’interesse degli investitori sul nome, nella fase di collocamento gli ordini hanno superato 1.4 miliardi di euro e questo ha permesso di restringere la guidance iniziale da un rendimento del 3.125% al 2.95%. Rating BBB- e lotto minimo di 100mila euro con multipli di mille euro.
APRR emette 500mln in euro scadenza 11 anni e rendimento ms+70-75pb (FR0013382348), il titolo è uscito con cedola del 1.5% con rating A- e taglio minimo 100k+100k. Tier 2 da parte di Bnp con rating Baa2/Ae per 500 milioni con scadenza al 2030 e cedola del 2.375%, il taglio minimo è di 100mila euro con multipli di 100mila (Isin FR0013381704).
Sempre molto richiesti i titoli in dollari soprattutto per il fatto che la maggior parte ha taglio minimo di 1-2k e quindi adatti agli investitori retail. S’indirizza a ciò l’emissione di Marriott International Inc. che colloca complessivamente 1,2 mld in Usd in tre tranches: 550mln con scadenza 2020 e cedola variabile (US571903AZ64) , 300 mln scadenza 2028 e cedola 4,65% (US571903BB87) e 350 mln con scadenza 2023 e cedola 4,15% (US571903BA05), il rating per tutte le emissione è Baa2.
Italgas ha autorizzato l’emissione entro 12 mesi di uno o più bond riservati a investitori istituzionali, ha infatti rinnovato il programma Emtn da 3.5 miliardi di euro.
Snam è pronta a emettere bond sostenibili nelle prossime settimane.
La società Borealis AG ha dato mandato a tre banche di organizzare, nella prossima settimana, una serie di meeting con investitori istituzionali con l’obiettivo di emettere un nuovo bond subordinato a sette anni dell’ammontare di 300 milioni di euro. Rating BBB+.
Il 19 novembre torna il BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato per il risparmiatore retail e collocato sul mercato attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana. La nuova emissione avrà durata quattro anni. Il BTP Italia fornisce all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi italiani, con cedole che offrono un tasso reale annuo minimo garantito, collegato all’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operari e impiegati al netto dei tabacchi, pagate semestralmente insieme con la rivalutazione del capitale per l’inflazione del semestre. E’ previsto il rimborso unico a scadenza e un premio fedeltà del 4 per mille lordo per chi acquista il titolo nella fase del collocamento e lo tiene fino a scadenza . La prima fase, da lunedì 19 a mercoledì 21 novembre, sarà riservata ai risparmiatori retail, la seconda fase nella mattinata del 22 novembre sarà riservata agli investitori istituzionali.
Dalle Fiandre una lezione di finanza al servizio di comunità e territori: la regione belga è pronta a emettere il suo primo sustainability bond per rendere efficienti le scuole dal punto di vista energetico.