Si è riunito lo scorso 15 maggio in Milano il primo consiglio del nuovo board di Efpa Italia, che ha visto la contestuale nomina ufficiale di Marco Deroma (nella foto) come presidente.
“Ringrazio molto il CdA per questo onore riservatomi”, ha dichiarato il neo-presidente “Sono impaziente di cominciare questo nuovo cammino, insieme ai miei colleghi, e lavorare per il futuro della Fondazione che è punto di riferimento nel nostro Paese e in Europa per la certificazione dei Financial Advisor e Financial Planner. Raccolgo da Mario Ambrosi un testimone importante, in un momento chiave per l’industria, con l’entrata in vigore di Mifid 2, e per Efpa Italia, che nell’ultimo anno ha registrato un forte incremento nel numero dei suoi professionisti certificati”.
Nicola Ardente, Susanna Cerini, Bruno Linguanti, Marina Maghelli, Paolo Rainò e Pasqualino Rao, insieme allo stesso Deroma, daranno quindi il via alla loro nuova esperienza nell’associazione, mentre si conclude di fatto oggi il lavoro svolto dal precedente cda, composto da Emanuele Maria Carluccio, Antonio Cadoni, Fabio Di Giulio, Paolo Guerra, Silvio Lancini, Sergio Malizia, Roberto Murolo e Davide Siri.
La redazione di Bluerating.com ha contattato il presidente uscente Mario Ambrosi (nella foto) per fare con lui un piccolo bilancio sulla sua esperienza in Efpa.
Dott.Ambrosi, come ha vissuto Efpa?
Valuto con estrema positività questa esperienza, partita con il meeting di Lecce e con la guida di Aldo Varenna, una presenza che voglio ricordare e che ci ha fatto crescere. Siamo stati coinvolti continuamente in attività che hanno portato record di partecipazioni per i meeting, come quello di Venezia dello scorso anno, in assoluto il più partecipato e con più sponsor e partner. Abbiamo avuto anche la maggiore presenza di sempre sulla stampa. A livello di numeri non posso non citare i quasi 1000 certificati nuovi nel 2017, oltre il 20% dei certificati totali in un solo anno. L’unico rammarico che ho, se proprio devo cercarne uno, mancata enftizzazione dei risultati raggiunti da Efpa da parte di Anasf, una volta che stato definito il nuovo consiglio di amministrazione. Nuovo board che simpaticamente sfido a raggiungere e battere i risultati frutto di questi ultimi 4 anni di lavoro.
Qual è stato l’elemento maggiormente sfidante della sua esperienza?
Sicuramente aver incontrato dei nostri possibili partner da avere all’interno della nostra governance e avere ottenuto da loro indicazioni assolutamente positive. Non a caso il socio fondatore ha deciso di riservare due posti liberi nel cda in vista di futuri ingressi.
Il ricordo più bello?
Le persone. Abbiamo partecipato a un gruppo di lavoro che si è confrontato in maniera anche miolto intensa, ma che probabilmente avrà un seguito al di fuori di Efpa, perché siamo diventati molto amici.
Quali saranno a suo avviso i grandi temi sul tavolo per il futuro dell’associazione?
Ne cito uno: le relazioni con le istituzioni. Oggi è un punto di debolezza di Efpa Italia rispetto alle nostre rappresentanze estere.
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