I bond dei mercati emergenti ce la stanno mettendo tutta per far dimenticare il cattivo andamento del 2018. La categoria Morningstar che raccoglie i fondi che investono sulle obbligazioni denominate in hard currency da inizio anno (fino al 3 giugno e calcolata in euro) ha guadagnato l’8%, più che compensando il -1,4% fatto segnare nel 2018. Il segmento dedicato agli strumenti che investono nelle obbligazioni in valuta locale da gennaio ha segnato +5,2% e sembra sulla buona strada per recuperare il -3,5% registrato l’anno scorso. “La salita dei tassi di interesse, il rafforzamento del dollaro, i crescenti rischi di una guerra commerciale e le incertezze sulla situazione economica di Argentina e Turchia hanno fatto salire i rendimenti dei bond dei mercati emergenti nel corso del 2018”, spiega Tanguy De Lauzon, Head of Capital Markets & Asset Allocation EMEA di Morningstar Investment Management. “Da allora, tutattavia, l’attenuazione delle prospettive riguardo la velocità e l’ampiezza del rialzo dei tassi di interesse in Usa ha fatto in modo che gli investitori si sentissero più tranquilli muovendosi nei mercati emergenti. Questo vale anche per le obbligazioni, in particolare quelle denominate in dollari. In una situazione del genere i rendimenti attesi per questo asset di investimento sono scesi. Tuttavia sono sempre più interessanti se confrontati con quelli di molta carta dei paesi sviluppati” (leggi qui per un approfondimento).
Un Argento e un Bronzo per gli EM bond
Nella tabella sotto sono elencati i fondi con Analyst rating della categoria Morningstar dedicata i fondi che investono nei bond emerging in hard currency.
Qui il giudizio più alto lo ha ottenuto un replicante: iShares Emerging Markets Goverment Bond Idx (LU) I2 USD (Silver). “Il fondo replica l’indice J.P. Morgan EMBI Global Diversified Index”, spiega José Garcia Zarate, Associate director della ricerca sulle strategie passive di Morningstar, in un report del 10 aprile 2019. “Visto il gran numero di componenti dell’indice, iShares utilizza il campionamento stratificato. L’indice è suddiviso in sezioni, ognuna delle quali rappresenta fattori di rischio come la duration, la valuta, il paese, il rating e il settore. Il portafoglio rappresenta il profilo di rischio generale dell’indice, evitando di acquistare quei bond che non sono liquidi. Il processo di gestione è altamente automatizzato. Un obiettivo chiave è la massimizzazione dei risparmi dei costi di trading. I coupon sono reinvestiti”.
Nella tabella in basso sono elencati i fondi con Analyst rating che investono nei bond emergenti in valuta locale.
In questo segmento i fund analyst di Morningstar hanno recentemente ripreso in mano l’analisi su PIMCO GIS Emerging Local Bond E USD Acc. Una scelta obbligata dopo che il gestore, Michael Gomez, ha deciso di prendersi un periodo sabbatico da luglio a dicembre 2019. “Il cuore del processo di investimento resta lo stesso”, spiega Mara Dobrescu, fund analyst di Morningstar in un report del 27 maggio 2019 in cui viene confermato il giudizio di Bronze. “E’ una delle prime strategie lanciate sul mercato del debito emergente in valuta locale. Il team di gestione cerca di trovare valore rispetto alle valute, ai paesi, ai tassi di interesse e alla curva dei rendimenti. Il processo di analisi ha visto un profondo cambiamento nel 2016 con la creazione di un comitato di portafoglio dedicato ai mercati emergenti per aiutare il team a concentrarsi meglio sulle valutazioni e sulle analisi macroeconomiche”.