Situazione sempre complicata (ma quando non lo è?) sul Ftse Mib perché, se da un lato siamo arrivati ad alcune resistenze di lungo periodo (Figura 1) dall’ altro altre resistenze sono più lontane (Figura 2).
Figura 1. Future FtseMib40 – grafico settimanale.
Figura 2. Future FtseMib40 – grafico settimanale.
Quindi tutte le vie sono aperte: la via del crollo, la via del decollo e, ovviamente, la via della stasi.
Il comportamento operativo è invece molto più deciso e univoco perché dettato dall’ oggettività: se crollerà ora non entreremo, se decollerà saremo dentro solo se avremo un segnale, se starà fermo non faremo niente.
Sembra chiara già adesso la configurazione pre-ribassista di ENI. Arrivando sulle resistenze senza superarlo e segnando una sorta di doppio massimo, sembra star segnalando un indebolimento.
Tale indebolimento verrebbe negato se si passasse il massimo precedente di 14,992 ma verrebbe confermato se si arrivasse a 14.35 (Figura 3)
Figura 3. ENI – grafico giornaliero.
In questo caso si darebbe fuoco alle polveri dello short, con uno stop-loss sopra 14,992 e un obiettivo, non necessariamente conclusivo in corrispondenza del gap a 13,84.
Non c’è dubbio che si sia in un box laterale a livello settimanale su Unicredit. Questo implica un processo di accumulazione o di distribuzione tuttavia non si può puntare a cuore leggero sulla distribuzione perché il titolo presenta resistenze importanti più in aalto, ovvero in area 14 euro (Figura 4).
Figura 4. UNNICREDIT – grafico settimanale.
Quindi, beninteso, il titolo può anche crollare, come sanno purtroppo per esperienza i suoi detentori, ma scommettere sul rialzo appare avventato. Il long d’ altro canto non presenta una conoscenza affidabile delle probabilità a suo favore. Non abbiamo dunque grosse indicazioni direzionali da condividere a riguardo.