Nella seconda metà del 2020 e per tutto il 2021 il mondo non sarà in recessione. Quanto meno, non lo saranno la Cina e tutte le economie che le ruotano intorno. Il primo luglio 2021 cadrà infatti il centesimo anniversario del Partito Comunista Cinese e la sua leadership farà il possibile e anche l’impossibile per presentare ai cinesi e al mondo un paese stabile e fortemente orientato alla crescita. Anche se negli ultimi tempi Xi Jinping ha messo l’accento più sulla qualità che sulla quantità della crescita, possiamo stare certi che, quale che sia l’obiettivo per il Pil del 2021, questo verrà non solo raggiunto ma anche superato.
Il PCC, che storicamente è al tempo stesso partito di origine terzinternazionalista e movimento di liberazione nazionale, si legittima con la rivoluzione e con la guerra antigiapponese, cioè con il suo passato. I 90 milioni di membri del partito decidono per il miliardo e mezzo di cinesi perché sono gli eredi dei fondatori della nuova Cina.