Sarà vera gloria? La manzoniana domanda viene in mente guardano l’andamento dell’azionario Italia e osservandolo alla luce degli ultimi dati usciti dal fronte macroeconomico. L’indice Morningstar dedicato al Belpaese in un mese ha guadagnato il 7,6% dopo il -13,7% segnato nel 2018.
Indice Morningstar Italy
Dati in euro aggiornati al 31 gennaio 2019 Fonte: Morningstar Direct
Banche e energy sotto la lente
La categoria Morningstar dedicata ai fondi che investono in Italia, nel frattempo, ha guadagnato il 6,8% mentre nel 2018 ha fatto registrare -16,6%. Gli elementi che hanno condizionato l’andamento dell’equity della Penisola nelle ultime settimane sono stati sostanzialmente due. Uno è stato un certo aumento della volatilità delle banche e, per una volta, non sono state le vicende interne a determinarne il nervosismo. Le ragioni, invece, vanno cercate in Germania dove, da qualche settimana, si parla della necessità di aggregare in tempi stretti Deutsche Bank e Commerzbank. Il rumor ha riacceso i riflettori sul comparto bancario in tutta Europa sia sul fronte dei conti che su quello di possibili altre fusioni. Entrambi gli istituti di credito con un matrimonio supererebbero le difficoltà che hanno ereditato dalla crisi e dalle gestioni passate, scongiurando nello stesso tempo il rischio che Commerzbank finisca in mani straniere. Un’unione, inoltre, secondo gli analisti darebbe vita al terzo istituto europeo, dopo Hsbc e Bnp Paribas e, viste le dimensioni, potrebbe aprire la strada anche a operazioni tra banche di paesi diversi, come quella (più volte ipotizzata) tra Unicredit e SocGen. Una mano a Piazza Affari l’ha data la ripresa del comparto energy che ha corso per buona parte del mese di gennaio grazie alla salita del prezzo del petrolio seguita alla crisi in Venezuela.
Sul finire del periodo va segnalato anche il denaro arrivato su Tim, dopo che il fondo Elliott si è rafforzato nel capitale arrivando al 9,4%.
Arriva la recessione
Ora però gli investitori dovranno fare i conti anche con le ultime notizie macro. Le ultime arrivate dall’Istat dicono che l’economia italiana nel quarto trimestre 2018 ha registrato una contrazione dello 0,2%. Si tratta del secondo trimestre consecutivo di calo dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre. L’Italia è cosi’ entrata in recessione tecnica. Su base tendenziale il Pil è invece aumentato dello 0,1%. La variazione acquisita per il 2019 è stimata dall’Istat pari a -0,2%. Il tasso di disoccupazione giovanile, intanto, è salito di nuovo a dicembre 2018, portandosi al 31,9% (+0,1%), mentre quello generale si è portato al 10,3% (-0,2% su mese e -0,6% su anno). Il tasso di occupazione è salito al 58,8% (rispettivamente +0,1% e +0,7%), riuscendo a raggiungere lo stesso livello di maggio 2008.