Le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Messico sono giunte a una svolta, con la formazione di un accordo bilaterale tra i due Paesi che pone fine allo storico Nafta e fornisce anche un elemento di maggiore serenità nei rapporti tra i due Paesi, diventati particolarmente tesi dopo l’elezione di Trump. L’accordo renderà gli USA ovviamente più forti in un rapporto commerciale bilaterale ma non sembra che il Messico avesse particolare forza contrattuale considerando il peso nelle esportazioni dell’acquirente americano, che con una quota dell’80%, rappresenta sicuramente un partner essenziale.
Il tasso di crescita del PIL messicano, che nel tempo mostra un andamento volatile, negli ultimi due anni ha mostrato segnali di decrescita accentuati che si sono concretizzati in un’ulteriore accelerazione in negativo nel secondo trimestre del 2018 con una variazione percentuale dello -0,2%. Statisticamente si tratta della peggiore contrazione dal secondo trimestre del 2017, con un coinvolgimento di tutti i settori, dal primario, all’industria ai servizi.
Il tasso di crescita del PIL messicano – Fonte: Tradingeconomics
In tale scenario per favorire una ripresa congiunturale appare essenziale l’indebolimento del peso messicano rispetto al dollaro statunitense, con il cambio USD/MXN che nell’ultimo bimestre ha stornato con decisione rispetto ai massimi in area 21 registrati nel giugno del 2018. Un movimento che conferma la tendenza neutro negativa osservabile nel medio periodo.
Tecnicamente affinché tale movimento possa tradursi in un input operativo di breve termine è necessario monitorare il test dell’area supportiva, statica e dinamica, osservabile a 18,50-18. Un eventuale cedimento dell’area indicata faciliterebbe un ritorno delle quotazioni verso 17, minimo degli ultimi due anni e supporto statico e psicologico.
Il cambio USD/MXN – Fonte: FIDA
L’impatto sull’equity dell’accordo bilaterale è positivo in questa prima fase, con le quotazioni dell’indice che dopo aver consolidato tra 45.000 e 50.000 punti hanno trovato la forza di attaccare la trendline ribassista, avvicinandosi all’area di massimo year to date.
Operativamente un consolidamento sopra la linea di tendenza indicata potrebbe essere foriero di nuovi allunghi di breve termine verso il test dei 51.700 punti, massimo assoluto dell’indice mentre segnali di indebolimento sarebbero da ricondurre ad un cedimento dei 49.000 punti.
Mexican Stock Exchange Mexican Bolsa IPC Index – Fonte: FIDA
Sul listino Borsa Italiana sono disponibili due ETF per investire sull’indice messicano:
- Ishares Msci Mex Cap Ucits Etf Usd Acc – Isin: IE00B5WHFQ43
- X-Trackers Msci Mexico Ucits Etf (Dr) – Isin: LU0476289466