Anche gli investitori subiscono il fascino delle navi da crociera. Il settore gode di buona salute e le attuali quotazioni di mercato, dicono gli analisti di Morningstar, permettono di entrare su titoli di qualità come Royal Caribbean Cruises (RCL) e Norwegian Cruise Line con margini di sicurezza elevati.
Royal Caribbean cavalca il trend demografico
Ci sono numerosi fattori che giocano a favore di RCL: attraverso un portafoglio brand di valore (che include anche Celebrity Cruises e Tui Cruiser) il gruppo è in grado di offrire prodotti innovativi e di grande qualità, inoltre la concorrenza con le altre big del settore con le quali si divide il mercato (Carnival e Norwegian) non è delle più feroci, cosa che gli permette di evitare una guerra di prezzi e dunque di ricavare margini di profitto più generosi e di garantire l’integrità dei propri marchi. A questo si aggiunge il periodo favorevole dal punto di vista demografico. Negli Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi occidentali la generazione dei baby boomer andrà in pensione a breve e avrà tempo e disponibilità economiche tali da poter spingere con decisione la domanda di viaggi in crociera nei prossimi dieci anni. Sui mercati internazionali, invece, la scarsa penetrazione del settore in Europa e Asia offre un potenziale di crescita molto interessante.
“Operare in un business dove le economie di scala sono molto importanti e nel quale è necessario un forte investimento iniziale ha permesso a Royal di mantenere alla larga i potenziali concorrenti e di costruirsi una solida posizione di vantaggio competitivo (Economic moat)”, dice Jaime M. Katz analista azionario di Morningstar. “L’azienda ha recentemente superato gli obiettivi del suo piano Double-Double, aumentando la redditività del capitale e raddoppiando l’utile per azione del 2014 attraverso la crescita dei ricavi, il controllo dei costi e l’aumento della capacità produttiva. Il piano 20/20 Vision (lanciato nel 2017) prevede il raggiungimento di un EPS (earning per share) a due cifre entro il 2020, cosa che a nostro avviso è facilmente realizzabile se l’azienda saprà mantenere questo livello di efficienza operativa. Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni sono più caute rispetto a quelle presentate nel piano industriale, ma nonostante questo la nostra stima del fair value di 132 dollari (report aggiornato al 30 aprile 2018) è di circa il 20% più elevata rispetto alle attuali quotazioni di mercato”.
Norwegian Cruise punta sull’Asia
Le recenti scelte strategiche di Norwegian Cruise hanno rafforzato il posizionamento del gruppo all’interno del mercato delle navi da crociera: l’aumento della capacità di trasporto è salita da 30.000 a 50.000 passeggeri, permettendo di migliorare ulteriormente le economie di scala, e l’acquisizione di Prestige, un marchio di alta gamma all’interno del settore, gli consente di diversificare ulteriormente l’offerta e di poter catturare un segmento di clientela disposto a pagare per servizi a più alto valore aggiunto. Inoltre, il ritorno sul mercato asiatico dopo 15 anni di assenza, grazie al lancio del marchio Joy, permette alla Norwegian di ridistribuire meglio la sua capacità e di entrare in un’area in forte espansione.
“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che il prezzo medio delle sue crociere salga a un ritmo del 3% e che la capacità delle navi aumenti a un ritmo del 6%, mentre i costi operativi, esclusi quelli legati al carburante, dovrebbero crescere tra l’1% e il 2%. Nel lungo periodo, invece, le maggiori economie di scala e l’alto grado di diversificazione dell’offerta permetteranno un ulteriore aumento del margine operativo. Sulla base di queste previsioni la stima del fair value del titolo è pari a 69 dollari”, conclude Katz (report aggiornato al 14 maggio).