Brusca frenata della Fed in materia di tassi d’interesse, evidenziando ancora una volta, la capacità della banca centrale americana ad adattarsi rapidamente alla lettura dei segnali macroeconomici.
Infatti solo pochi mesi fa alcuni “esperti analisti” contavano col pallottoliere quanti rialzi ci sarebbero stati nel corso del 2019, anche sulla base di alcune dichiarazioni provenienti dagli stessi membri del board, spesso in contrasto con la linea espressa dalla Casa Bianca. In questa tornata il governatore Jerome Powell ha non solo lasciato i tassi invariati, ma ha anche indicato l’intenzione di non procedere ad alcuna stretta monetaria per il resto dell’anno. A questo punto i valori dei Treasury si sono rialzati e la borsa ne ha tratto beneficio. L’unico settore ad indebolirsi è stato quello dei cambi con il dollaro che ha perso terreno contro euro tornando vicino a quota 1,14.
Con i tassi sui Treasury scesi ai minimi dal gennaio 2018, la spinta per offerte di nuove emissioni si è così fatta vigorosa, per approfittare dei tassi ancora bassi e rifinanziare il debito allungando le scadenze.
Per i nostri titoli di Stato è stata una settimana positiva con lo spread tornato anche sotto 240 dopo che nello scorso fine settimana l’agenzia Moody’s aveva confermato il nostro rating. Il benchmark decennale che è il Btp 2.8% dicembre 2028 (codice Isin IT0005340929) è sceso al 2.45% di rendimento.
In una settimana priva di aste governative, hanno superato quota 1.5 miliardi di euro gli ordini per l’emissione benchmark denominata in euro a scadenza sette anni targata Cassa Depositi e Prestiti. Le indicazioni di rendimento sono state corrette in 195 centesimi sopra il tasso midswap rispetto a una prima guidance in area 210 punti base. La nuova carta è riservata ad investitori istituzionali e qualificati e prevede un taglio minimo di investimento pari a 100.000 euro. La durata del bond è settennale, con scadenza fissata al 21 marzo 2026 e il rating è pari a Baa3/BBB. Il bond (Isin IT0005366460) paga una cedola annua fissa pari a 2.125%, è stato collocato al prezzo di 99.288 per un rendimento a scadenza del 2.236%. Quanto raccolto verrà utilizzato da Cdp per finanziare alcuni progetti nell’ambito di criteri social e green; prerogativa della Cdp è anche quella di avere una ritenuta pari ai titoli di stato al 12,5%.
Sulla parte corporate vi è stata una vera e propria pioggia d’emissioni
Tra queste Abertis Infrastructuras, gruppo multinazionale spagnolo con sede a Barcellona che gestisce infrastrutture di trasporto e telecomunicazioni, è tornato sul mercato con un’emissione obbligazionaria multitranche. Il gruppo ha collocato 3 miliardi di bond con una domanda boom, pari a cinque volte l’offerta. Nel dettaglio la casa spagnola ha collocato tre tranche di obbligazioni senior a tasso fisso in euro: 600 milioni sulla scadenza 27 giugno 2024 (XS1967635621) con cedola annua dell’1.50%, 1 miliardo sulla scadenza 27 settembre 2027 (XS1967635977) e cedola annua pari a 2.375% e 1 miliardo sulla scadenza 27 marzo 2031 (XS1967636199) e cedola annua pari al 3%. Abertis ha anche collocato 400 milioni di sterline sulla scadenza 27 novembre 2026 raccogliendo ordini per un totale di 1.5 miliardi. Taglio minimo di negoziazione di 100mila euro con multipli di mille e rating BBB, cedola del 3.375% ed Isin XS1967636272.
L’olandese NRW Bank ha collocato 500 milioni di euro di un’obbligazione senior a tasso fisso. Il bond (DE000NWB18M7) ha scadenza il 28 marzo 2039 e offre una cedola annua dell’1.20%. Rating Aa1/AA- e taglio minimo di negoziazione di mille euro con multipli di mille.
Domanda molto forte per il bond emesso da Credit Agricole Italia. La banca francese ha collocato un covered bond dell’importo di 750 milioni di euro ottenendo una forte richiesta, che si è attestata intorno a 4.5 miliardi con 225 investitori. Il bond (IT0005366288) ha scadenza a otto anni il 25 marzo 2027, paga una cedola fissa dell’1% ed è stato collocato al prezzo di 99.855, con rendimento di 63 punti base sulla curva midswap. Rating Aa3 e taglio minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.
Offerte anche dal Portogallo, dove il Banco BPI ha collocato un covered bond dell’ammontare di 500 milioni di euro. Il titolo (Isin PTBPIAOM0026) ha scadenza a cinque anni il 22 marzo 2024, è offerto a un rednimento di 25 punti base sopra il tasso midswap, ed è negoziabile per importi minimi di 100mila euro con multipli di 100mila, rating Aa3.
Goldman Sachs ha emesso un bond reverse floater in dollari, scadenza febbraio 2024, isin XS1949610908. Si tratta di un titolo con cedola variabile, legata a un indice in relazione inversa. Il bond ha scadenza quinquennale, offre una cedola fissa al 4.5% per i primi 2 anni e dal terzo anno una cedola variabile pari alla differenza tra il 4.5% e il tasso Libor a 3 mesi in dollari, fissando un massimo del 4.5% e un minimo dell’1%. L’obbligazionista non americano deve fare attenzione al rischio di cambio.
Basso costo di finanziamento anche per il nuovo bond di CNH Industrial. L’emissione obbligazionaria benchmark denominata in euro del gruppo, di ammontare pari a 600 milioni di euro con scadenza al 25 marzo 2027, è stata prezzata a 98.597. Il bond stacca una cedola dell’1.75%. L’emissione è stata ben accolta dal mercato con gli ordini che hanno superato i 2.2 miliardi di euro, Isin XS1969600748 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.
In terra spagnola buona accoglienza per due emissioni, la prima è la regione dell’ Andalusia che ha rating BBB- ed è parificata ai titoli di stato, con ritenuta al 12,5%. Nello specifico sono stati emessi 700 milioni con scadenza 2029 e cedola del 1.375%. Taglio minimo da retail 1k+1k con isin ES0000090805. Scelta invece di un At1 perpetual con prima call a partire dal 2024 per il BBVA con un totale di 1 miliardo al 6% di cedola. Taglio minimo da 200mila euro con multipli di 200mila ed Isin ES0813211010.
Sul dollaro triplo deal dall’Africa, con il Ghana che è uscito con scadenze al 2027 per 750 milioni al 7.875% di cedola, taglio minimo da 200mila euro e multipli di mille (XS1968714110); cedola dell’8.25% sulla scadenza 2032 per 1.25 miliardi (XS1968714540) ed infine cedola dell’8.95% sulla più lunga che è al marzo 2051 (XS1968714623); il rating per tutte le emissioni è B3/B.