La lunga discesa che ha spinto i corsi dell’oro da 1.360 agli attuali 1.220 dollri per oncia potrebbe essere al termine. Il 10% circa perso in tre mesi ha infatti riportato i corsi vicino ai minimi registrati a luglio 2017 e ora le quotazioni del metallo sembrano disegnare una base proprio in quest’area.
L’attuale fase di esaurimento del downtrend è accompagnata anche da una analoga fase di decelerazione dei deflussi dagli etf sull’oro fisico. Secondo il World Gold Council, infatti, a luglio gli asset detenuti dagli etf “gold backed” sono diminuiti di 39 tonnellate a quota 2.394 t in luglio e gli asset under management a 94 miliardi di dollari dai 98 mld di giugno. Un -4% cui ha contribuito il -2% di discesa delle quotazioni dell’oro (in dollari).
Infine, al Comex le posizioni net long in future sono ai minimi da tre anni, descrivendo bene il sentiment ribassista sul mercato. E quelle dei money manager sono vicine a zero, livelli che non si vedevano dal 2015, quando l’oro era ai minimi di diversi anni. Un ultimo fattore che potrebbe giocare a favore di un recupero delle quotazioni è la stagionalità. Storicamente, dopo la quiete dei mesi estivi, infatti, a settembre si registra una forte ripresa dei prezzi: i consumatori si preparano infatti al tradizionale periodo di acquisti e gli investitori ribilanciano i portafoglio per affrontare gli ultimi mesi dell’anno. M.M.