Dici auto elettriche e pensi al litio. L’aumento della produzione e dell’utilizzo di quattroruote alimentate a batteria, dicono gli analisti di Morningstar (leggi qui per un approfondimento), avrà come effetto una crescita della domanda del metallo con una conseguente spinta al prezzo. Le quotazioni, dopo una serie di aggiustamenti, dovrebbero passare da 10mila dollari per tonnellata-metro a 12mila dollari.
“Prevediamo che la domanda di litio cresca da 220mila tonnellate metro del 2017 a 1,5 milioni entro il 2028”, spiega Seth Goldstein, analista di Morningstar. “La crescita sarà guidata principalmente dall’aumento della richiesta per batterie che, secondo le nostre previsioni, dovrebbe crescere del 28% all’anno in 10 anni. La maggior parte della richiesta arriverà dal settore dei veicoli elettrici. Attualmente questo segmento rappresenta il 16% della domanda. Nel 2028 sarà il 56%”. A questo vanno aggiunte le richieste che arriveranno da altri settori, come le reti di stoccaggio e altri prodotti che utilizzano batterie. “Oggi la domanda di litio per le batterie rappresenta il 40% della richiesta totale. Nel 2028 questa voce rappresenterà il 90%”, dice l’analista.
La domanda di litio salirà a 1,5 milioni di tonnellate metro entro il 2028
Per venire incontro a questo trend, le società del settore stanno investendo miliardi per aumentare la disponibilità di materiale. “Ci aspettiamo che la produzione arrivi dalle aziene che già operano in questo campo e che sono in grado di far fronte all’aumento di richiesta”, dice l’analista. “Non è escluso che qualche nuovo produttore si affacci sul mercato. Il risultato sarà che da una situazione di scarsità del materiale si arrivi a un’offerta in eccesso. Tuttavia, con il crescere della domanda, ci sarà bisogno di nuove forniture a partire, presumibilmente dal 2022”.
Nella tabella sotto, la barra gialla rappresenta il gap di fornitura che inizierà nel 2022 e che dovrebbe essere colmato dalla convesione di spodumene di bassa qualità.
Le scelte operative
Dal punto di vista di un investitore in Borsa, tutto questo significa tenere d’occhio le società specializzate su questo tipo di materiale. I titoli più interessanti, in questo settore, coperti dagli analisti di Morningstar, sono tre (vedi tabella sotto per elenco e rating).
SQM
“Per quanto riguarda SQM prevediamo che i profitti derivanti dal litio cresceranno fino all’80% nel 2027 rispetto al 59% del 2017”, spiega l’analista. “Fino ad ora la società ha generato la maggior parte dei suoi ricavi dalle business unit dedicate ai fitonutrienti speciali per le piante e al potassio. Entrambi continueranno a migliorare, ma ci attendiamo che la spinta maggiore ai bilanci arriverà proprio dal litio anche in considerazione del fatto che una parte dei macchinari per il potassio sarà utilizzata per la lavorazione dello spodumene”.
Albermale
“I profitti di Albermale derivanti dal litio passeranno dal 45% del 2017 al 77% del 2017”, spiega l’analista. “Il gruppo è entrato nel settore grazie all’acquisizione, nel 2015, di Rockwood Holdings. Da allora Albermale si è concentrata anche sul bromo e su elementi catalizzatori. Questi due business, tuttavia, vengono utilizzati per creare flussi di cassa utili a sviluppare il segmento del litio. Non è escluso che il gruppo possa cercare fondi sul mercato per ampliare ulteriormente il segmento aumentando in questo modo la sua posizione debitoria”.
Livent
“Livent attualmente è uno dei leader mondiali nella produzione di litio a basso costo”, dice l’analista. “Nel breve termine questo gli dà una posizione di vantaggio rispetto ad altri produttori. Tuttavia, in futuro anche altri saranno in grado di dotarsi di macchinari che abbatteranno i costi della lavorazione dello spodumene. La stragegia del gruppo è anche quella di acquistare materia prima da terze parti per poi lavorarla. Questo ha portato profitti nel breve termine, ma dubitiamo che possa funzionare nel lungo periodo. Le nostre analisi dimostrano che, in orizzonti temporali ampi, con questo sistema i costi raddoppiano”.