Un recente articolo del Wall Street Journal ha rivelato una inaspettata apertura americana (per non dire un esplicito invito) alla Cina per imbastire nuovi colloqui commerciali prima dell’avvio di una nuova serie di dazi, che a questa tornata dovrebbero riguardare un controvalore di circa 200 mld di dollari relativamente alle importazioni cinesi. Modi e termini di questi presunti nuovi colloqui restano per ora indefiniti, ma tanto è bastato a risvegliare la speranza dei mercati. A partire da quello delle materie prime, favorito poi dalla debolezza del dollaro dopo al pubblicazione dei dati sui prezzi alla produzione Usa.
In particolare, in Borsa i benefici si sono riflessi sulle quotazioni del petrolio Wti, che ha in aggiunta beneficiato della diminuzione delle scorte a stelle e strisce in settimana, risalito fino a ridosso della soglia tecnica e psicologica dei 70 dollari per barile. Un movimento, quello rialzista in atto, che ha buone chace tecniche per proseguire, vista tra l’altro l’ampia distanza dalla zona di ipercomprato.
In quest’ottica, i prossimi obiettivi del Wti sono individuabili prima a 71,35 dollari e in seguito a quota 72 e ancora a 72,80 dollari. Cruciale però posizionare uno stop loss a 68,70 dollari, dove ora transita la media mobile a 50 giorni al di sotto della quale si profilerebbe l’inizio di una nuova correzione.
A Piazza Affari al rialzo sul petrolio Wti sono disponibili i seguenti Etc: Etfs Wti Crude Oil, Boost Wti Oil Etc, Sg Etc Wti Oil Collateralized, Etfs Eur Daily Hedged Wti Crude Oil, Etfs Wti 2mth Oil Securities, Boost Wti Oil 2x Leverage Daily Etp, Etfs 2x Daily Long Wti Crude Oil, Boost Wti Oil 3x Leverage Daily, Sg Etc Wti Oil +3x Daily Lev Collateral e Etfs 3x Daily Long Wti Crude Oil.
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