Le parole di ieri di Mario Draghi hanno risopspinto verso l’alto il Ftse Mib che porta il rialzo da inizio anno a +15,33%, chiudendo la seduta del 18 giugno a 21.133 punti. Rimangono in trend decisamente rialzista anche i nostri Portafogli Italia 2019, costruiti con le metodologie di Michael O’Higgins (che includono invece i dividendi). Con risultati che si spingono oltre il +28% da inizio anno. Nel dettaglio, da inizio anno, il paniere dei “10 dogs” segna un +28,66%, quello dei “5 dogs” +22,12%, mentre l’ultimo, il Portafoglio PPP (costituito da un solo titolo, che quest’anno è Unipolsai) segna ora un +17,67%. Tutti e tre battono quindi ampiamente il benchmark, cioè il Ftse Mib. Azimut (+88,96%) è il best performer del portafoglio, seguito da Banca Generali (+44,02%) e da Poste (+33,0%).
La tabella qui sopra riporta date e importi dei dividendi (mentre la prima colonna indica quale era stata la cedola lo scorso anno): la prossima data stacco sarà il 24 giugno, mentre Mediobanca staccherà il dividendo a novembre.
Questo ci permette di fare un rapido conto del rendimento dei dividendi sul portafoglio. Ebbene, guardando all’importo investito inizialmente (la simulazione era di 100.000 euro, 10.000 euro su ognuno dei 10 titoli) il dividend yield era del 7,31% sulle quotazioni di inizio anno.
I 10 titoli del Portafoglio Italia 2019 – in ordine crescente di prezzo – sono: Intesa Sanpaolo, Unipolsai, Unipol, Snam, Poste Italiane, Mediobanca, Azimut, Eni, Generali e Banca Generali.