Tempo di bilanci anche per le reti italiane di consulenza finanziaria che nei prossimi mesi si troveranno ad affrontare la sfida della Mifid 2, introdotta a gennaio di quest’anno. Ma intanto l’anno appena concluso è stato pieno di soddisfazioni per l’industria. Per quanto riguarda Banca Generali, l’esercizio 2017 è stato archiviato con l’utile più alto di sempre a 204,1 milioni di euro, con un aumento del 31% rispetto al 2016.
L’accelerazione nei profitti è stata guidata dalla spinta in avanti nella crescita dimensionale con le masse in salita del 17% a 55,7 miliardi di euro, accompagnata da un’accurata ed efficiente gestione operativa (34 bps i costi operativi sulle masse totali), e dalla capacità di sviluppare soluzioni d’investimento sostenibili (contenitori al 51% delle soluzioni gestite). Grande attenzione alla solidità patrimoniale con i ratios ai livelli più elevati nel settore: +180 punti base sia per il CET1 al 18,5% che per il TCR al 20,2%. Il margine di intermediazione si infine è attestato a 450,6 milioni (+18,9%), beneficiando in particolare del forte progresso delle commissioni nette (+29,9%).
Bene anche Banca Mediolanum che, nonostante abbia registrato un utile in lieve calo, le masse sono risultate in crescita e il dividendo è stato confermato a 0,4 euro per azione. Nel dettaglio, il totale delle masse gestite e amministrate è salito a 75.717 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 31 dicembre 2016, escludendo gli asset di Banca Esperia ceduti nel corso del 2017. Il Common Equity Tier 1 Ratio (CET1) al 31 dicembre 2017 è pari a 21,9%, confermandosi uno dei più alti tra i gruppi bancari italiani ed europei. Significativa la crescita delle commissioni di gestione che hanno raggiunto 976 milioni di euro, +15% rispetto al 2016. L’incremento è frutto della raccolta netta record in fondi e gestioni con 5,8 miliardi di euro nell’anno, di cui oltre due miliardi riconducibili ai Piani individuali di risparmio lanciati in Italia.
Più nel dettaglio, la raccolta netta è stata positiva per 4.739 milioni di euro complessivi. In particolare la raccolta netta in fondi e gestioni, che include quella realizzata attraverso le polizze unit-linked, si è attestata a 5.120 milioni. Gli impieghi alla clientela retail hanno raggiunto i 7.435 milioni di euro, in crescita dell’8%rispetto al 31 dicembre 2016. Anche il numero di Family Banker al 31 dicembre 2017 è pari a 4.254. Il totale dei clienti alla stessa data si attesta a circa 1.216.000, in crescita del 3% rispetto al 2016.
Masse totali in crescita anche IWBank Private Investments, la banca del gruppo Ubi Banca specializzata nella gestione di investimenti di individui e famiglie, che ha chiuso il 2017 con risultati che evidenziano forte dinamismo nell’implementazione dei piani di sviluppo del modello, che fa perno su un mix equilibrato tra tecnologie all’avanguardia e consulenza personalizzata offerta dalla rete di professionisti e banker. Il bilancio della società, approvato dal consiglio di amministrazione riunitosi sotto la presidenza di Massimo Capuano, riporta masse totali in crescita, pari a oltre 12,6 miliardi di euro (contro i 12,1 miliardi di fine 2016) e conferma indici patrimoniali di solidità tra i migliori del comparto bancario (Total Capital Ratio 20,08%; CET1 18,09%).
Più nel dettaglio, nell’anno in esame, particolarmente premiante è stata la performance della rete dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, che ha registrato un incremento percentuale a doppia cifra sia delle masse gestite (+14% rispetto al 2016), salite a 9,9 miliardi, sia della raccolta netta dei consulenti finanziari (+11% vs. 2016), attestatasi a 793 milioni di euro (dati Assoreti).
Anche Fideuram ISPB ha presentato i risultati di bilancio del 2017 chiuso con la migliore performance commerciale di sempre, con 12,4 miliardi di euro raccolta netta (+47%) quasi interamente costituita da risparmio gestito (11,8 miliardi di euro) L’utile netto consolidato ha registrato il record storico a 871 milioni (+11%) sostenuto dalla crescita delle commissioni ricorrenti (+12%) la cui incidenza sul totale delle commissioni nette si attesta a 92% L’indice di solidità patrimoniale common equity tier 1 ratio si è attestato al 15,8%. Il totale delle masse amministrate raggiunge i 214,2 miliardi (contro i 198 miliardi del 31 dicembre 2016).
A margine del miglioramento della redditività complessiva societaria, che vede un incremento importante dell’utile netto rettificato per le poste non ricorrenti, pari all’8,9% a/a (218,5 milioni di euro) e un dividendo proposto pari a 28,5 centesimi di euro per azione (pay-out ratio 81%), anche Fineco, la rete guidata dall’ad e dg Alessandro Foti, ha mostrato importanti risultati sul fronte della produttività, degli afflussi e delle commissioni.
Come riporta lo stesso comunicato societario, a dare una grande mano alla conferma del trend di crescita della produttività dei consulenti finanziari è stata la cosiddetta “cyborg advisory”, un progetto che nel recente passato ha dato alla luce la piattaforma X-Net. Il portafoglio medio per consulente finanziario ammonta a 22,2 milioni di euro, in crescita del 13,5% a/a e del 4,0% trim/trim. Prosegue anche il continuo miglioramento dell’asset mix: il 66% della raccolta netta dell’anno è rappresentato da raccolta gestita (35% nel 2016). Più nel dettaglio la raccolta netta da inizio anno è stata pari a 5.958 milioni di euro (+18% a/a), con quella nei “Guided products & services” che ha raggiunto 4.559 milioni di euro nel 2017, portando l’incidenza di questi ultimi rispetto al totale AuM al 64% rispetto al 56% di dicembre 2016. La raccolta tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a € 5.404 milioni, in aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Sul fronte ricavi, le commissioni nette del 2017 si attestano a 270,1 milioni di euro, in aumento di 27,2 milioni di euro relativi allo stesso periodo dell’anno precedente (+11,2 % a/a). L’incremento è riconducibile principalmente all’aumento delle commissioni nette relative alla gestione di prodotti del risparmio gestito (+9,5% a/a) e consulenza in materia di investimenti (+35,8% a/a) grazie al continuo aumento della raccolta gestita e dell’incidenza dei “Guided products & services” sul totale AuM.
insomma, le reti di consulenza sono solide e pronte per affrontare la nuova sfida normativa rappresentata dalla Mifid 2.