“Il mercato e non solo il prezzo sconta tutto”. Questo l’esordio di Eugenio Sartorelli, vice presidente di Siat, nella presentazione del Siat Trading Day, in programma oggi a Milano presso la Camera di Commercio. “Nelle opzioni, per esempio conta di maggiormente la volatilità implicita rispetto al prezzo”, fa notare Sartorelli.
E la volatilità è stato l’elemento centrale di discussione del primo intervento, a cura di Maurizio Mazziero (Mazziero Research) nel suo speech intitolato “Volatilità e commodity: surfando tra analisi tecnica e dati fondamentali“, del quale qui di seguito ne riprendiamo i punti salienti.
Si parte dalle caratteristiche del petrolio. Ogni asset, fa notare Mazziero, ha delle peculiarità e il petrolio si muove a fasce, in genere tra i 4 e i 7 dollari al barile. Essenziale però guardare, e questo vale per tutte le materie prime, la curva forward. E quando c’è backwardation, ovvero la curva si appiattisce ed evidenzia una situazione in cui i prezzi forward sono inferiori al prezzo spot corrente, si va verso una salita delle quotazioni. Dal punto di vista geopolitico e dell’offerta non mancano poi le tensioni (Veneziela e in parte Iran) e l’Opec potrebbe decidere di ridurre nel prossimo meeting di giugno la propria produzione. A preoccupare c’p poi la spada di Damocle dello stretto di Hormuz, da dove transita il 20% della produzione giornaliera di petrolio. E l’Iran minaccia di chiuderlo in risposta al blocco decretato dagli Usa, che a sua volta sta spostando le portaerei dal Mediterraneo verso questa zona.
Passando poi alle una commodity agricole, per volatilità spicca la soia. Una materia prima, prosegue Mazziero, che ha sempre stupito per l’aumento sia della domanda sia dell’offerta. A creare tensione e volatilità Trump coi dazi alla Cina, che a sua volta ha dovuto abbattere 200 mln di capi di bestiame a causa della febbre suina e sul consumo di soia l’alimentazione animale è preponderante.
Per quanto poi riguarda il Mais, il mercato deve fare i conti con un’allarmante allagamento dei campi negli Stati Uniti che registrano un ritardo della semina.
Attenzione però, avverte Mazziero: “Le ricoperture, spesso nel mercato delle commodity, sono quelle che determinano le inversini del mercato. In tal senso è cruciale osservare i grafici del Cot ( Commodity Futures Trading Commission), che però a mio parere non può funzionare come trading system”.