L’incertezza climatica dell’attuale stagione è la stessa che ci accompagna sui mercati: qualche giornata calda seguita poi da forti vendite che portano a un trend laterale tipico dei mercati nella stagione estiva. Sul tavolo ci sono ancora troppi fattori d’incertezza, sia nell’Eurozona dove non si vede ancora una linearità politica sia negli Usa con le questioni dei dazi a condizionare i mercati.
Per le Borse europee la settimana era iniziata con i timori di una crisi politica in Germania poi superata, permettendo così al nostro indice azionario di riferimento Ftse Mib, di riportarsi dai 21000 punti iniziali alla soglia della barriera di quota 22000. Per l’altro termometro che si osserva, ossia lo spread tra il nostro titolo di stato decennale e quello tedesco, siamo stati nel range di oscillazione tra 230 e 250. In realtà il rendimento del nostro decennale è sceso al 2,7% rispetto al 2,85% della scorsa, ma è stato il Bund a recuperare molto terreno, dopo la schiarita politica, scendendo allo 0,3% di rendimento.
In assenza di aste del Tesoro, a tenere banco nella scorsa settimana sono stati gli altri paesi europei, con in primo piano la Francia e la Spagna. Nello specifico da Parigi sono stati collocati 8 miliardi di Oat divisi tra il novembre 2028 per 4.25 miliardi a rendimento 0,67%, 2.41 miliardi sul maggio 2031 allo 0.86% e 1.35 miliardi sul maggio 2034 all’1,04%. Madrid aveva previsto una forchetta di Bonos compresa tra i 3.5 e 4.5 miliardi che si è conclusa vicino alla parte più bassa per 3.84 miliardi. La divisione è stata per 1.57 miliardi sul Bonos gennaio 2021 a rendimento negativo del 0,098%, 961 milioni sono stati collocati sul luglio 2030 all’1,58% e 1.31 miliardi sul luglio 2041 al 2.216%.
La Grecia ha collocato titoli di Stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di quasi 1.63 miliardi di euro. Il rendimento lordo offerto dal titolo è rimasto fermo allo 0.85% del precedente collocamento.
Buona attività in queste ultime sedute sul primario corporate, che negli ultimi due mesi ha un pò sofferto dell’instabilità generale, frenando molti player ad emettere in attesa di maggior calma sui mercati. Infatti l’impennata dello spread ha complicato il ricorso al mercato obbligazionario per le imprese italiane, Atlantia tra le altre, ha così deciso di fare marcia indietro sull’emissione di un prestito obbligazionario da 2 miliardi, per il quale aveva avviato un roadshow in Europa un mese fa. Per il momento il bond non verrà emesso poiché il rialzo dello spread ha aumentato i tassi di interesse per tutte le emissioni di obbligazioni, che non hanno più costi competitivi. L’azienda si riserva, in ogni caso, di riprendere in considerazione l’emissione nel momento in cui la volatilità sarà diminuita.
North Rhine Westfalia (NRW) ha collocato 1.25 miliardi di euro sulla scadenza a 50 anni. Il titolo senior (codice Isin DE000NRW0LA3) paga una cedola fissa pari a 1.75%, sarà rimborsato alla pari a scadenza l’11 luglio 2068. Il bond è stato prezzato a 98.556 con un rendimento dell’1.794% ed è negoziabile per importi minimi di 1k+1k. Rating dell’emissione Aa1.
Intesa San Paolo è tornata sul mercato obbligazionario con un covered bond scadenza 7 anni. L’emissione, da 1 miliardo di euro, è stata prezzata a 63 punti base sul midswap, in ribasso rispetto alle prime indicazioni che erano nell’area dei 70 punti. Il collocamento ha registrato una forte domanda da parte degli investitori con richieste oltre 1.5 miliardi, paga una cedola annua fissa pari all’ 1,125% ed il prezzo di emissione è stata fissato a 99.799 per un rendimento a scadenza pari all’ 1.155%. Taglio minimo di emissione 100k+100k e rating A2. Questa operazione ha riaperto il mercato italiano delle emissioni obbligazionarie, di fatto fermo da quasi due mesi a causa delll’incertezza politica in Italia, con l’unica eccezione di Tim, nel segmento corporate.
Vittoria Assicurazioni ha proceduto con il collocamento di un bond subordinato a 10 anni e di importo pari a 250 milioni di euro. Il prestito obbligazionario è stato collocato presso investitori qualificati. Nel complesso l’emissione ha ricevuto ordini da più di 60 investitori per un ammontare pari a circa 1.9 volte il target dell’emissione. Il bond subordinato di tipo Tier2 ha scadenza 11 luglio 2028 e cedola fissa del 5.75% ed è stato prezzato alla pari. Rating del bond BBB con outlook stabile.
Mediobanca ha dato il via al collocamento di un covered bond con una durata di sei anni, il 12 agosto 2024. Il rating dell’emissione è fissato ad AA, la spread guidance iniziale è pari a midswap low 70 ed il taglio minimo di emissione è 100k+1k. Isin del bond IT0005339186.
L’austriaca RLB Oberoesterreich colloca un covered bond per un ammontare di 500 milioni di euro, il pricing è stato fissato a 5 punti base sopra il tasso midswap. Il titolo (isin AT0000A228U7) ha scadenza 10 anni.
La francese Safran ha emesso 500 milioni con scadenza luglio 2020 a tasso variabile 3 mesi +45/50 con taglio minimo da 100k+100k.
Dall’inglese Informa con rating Baa3/un doppio deal in euro e sterline, rispettivamente in euro a 5 anni con rendimento ms+150, mentre la tranche in sterline è ad 8 anni con rendimento Ukt+200.
La clearing house Euroclear con rating AA/AA ha emesso un multitranche in euro per 500 milioni a scadenza luglio 2020 con tasso variabile 3m+25, mentre la parte a tasso fisso ha scadenza luglio 2024 ed è stata prezzata a rendimento ms+40. Taglio minimo 100k+1.
La francese Banque Postale rating A/A- ha collocato 750 milioni a ms+120, sceso dall’iniziale ms+130/135 per il buon numero di richieste. L’isin è FR0013349099 ed il taglio minimo è 100k+100k.
In sterline, ha emesso Quebec Aa2/AA-/AA- di rating con un benchmark a scadenza 2023 a rendimento Ukt+52. Taglio minimo 100k+1k.
Infine, ultimo ma non certo per importanza, Banca Imi ha collocato un bond in rubli. L’obbligazione a tasso fisso in rubli ha durata pari a due anni e paga una cedola annua lorda fissa pari al 7%. Il taglio minimo dell’obbligazione è pari a 100.000 rubli, pari a circa 1.360 euro.