La divergenza fra dati macro anticipatori e il mercato azionario continua ad essere marcata. Lo Zew che rappresenta la fiducia delle imprese tedesche, segna il secondo valore in discesa inferiore alle attese. La valorizzazione in Germania torna in campo negativo (-8,2) mentre in Europa si avvicina allo zero. La situazione potrebbe intraprendere due vie: quella simile a luglio 2016, dove la fase di incertezza si è poi trasformata in una netta ripresa violenta, oppure una continuazione del movimento con ripercussioni sulle scelte di asset allocation. Il ciclo economico rimane positivo quindi allo stato attuale è può probabile una semplice fase di rallentamento ma la storia insegna a tenere alta l’attenzione.
Dal punto di vista grafico lo Stoxx600 si avvicina alla resistenza posta in area 380/384 con gli algoritmi che rimangono in campo neutro-negativo. La candela del 5 aprile è il vero punto di svolta nel breve con apertura sui minimi in area 369 e chiusura coincidenti con i massimi a 376. Solo una negazione di tale allungo potrebbe riportare i prezzi verso il supporto posto nell’ampia area 366/362.
In un contesto così complesso dal punto di vista macro e geopolitico può essere utile analizzare i flussi sui principali futures europei (vedi sotto). Iniziamo con l’Eurostoxx50 futures rettificato che mostra due importanti zone di volume a supporto dei prezzi in area 3340 e 3320 ed una zona di resistenza in area 3390/3400. Una chiusura settimanale sopra o sotto questi livelli potrebbe generare una prosecuzione del movimento. I volumi scambiati la scorsa settimana sono maggiori rispetto alle ultime settimane e generano quindi livelli fondamentali per lo sviluppo dei movimenti futuri.
Il nostro mercato mostra invece una forza relativa decisamente superiore, spinto da Eni e dalla ripresa del settore bancario incurante delle problematiche relative alla realizzazione del nuovo governo. La scorsa settimana si è formata un’importante area di accumulazione di volumi sul future in zona 22600 con i prezzi che arrivano verso la resistenza in area 23000 derivante dall’ultima settimana di gennaio. Una chiusura settimanale sopra questo livello potrebbe portare all’attacco dei massimi di inizio anno. Supporti in area 22500/22400, senza dimenticare il gap lasciato aperto in area 22250/22100.
Sembra chiaro che la preferenza europea sia verso l’Italia, con il Ftse Mib atteso ben sopra il 23000. La luce sul nostro mercato riguarda principalmente le big cap mentre soffrono ancora mid e small cap, protagoniste del 2017. Se i dati macro dovessero riprendersi nelle prossime rilevazioni di inizio maggio potremmo assistere aduna chiusura di semestre molto tonica, Trump permettendo.
A cura di Cuniberti Giovanni
Professore a contratto Facoltà di Economia Torino
Head of Fee Only & Senior Portfolio Manager presso Gamma Capital Markets Ltd