Durante lo scorso week end la convocazione d’urgenza del cda del gruppo Fca per l’aggravarsi delle condizioni di salute di Marchionne aveva preoccupato tutti, oltre che dal punto di vista umano anche per le reazioni dei mercati che molta fiducia, anche nei momenti di forti crisi, avevano sempre mantenuto sulla capacità manageriale della persona. Il processo di successione era già noto da tempo e nel corso del 2019 avrebbe passato la mano ai collaboratori cresciuti con lui in questi anni. La notizia della morte è stata quasi contemporanea all’inizio della riunione in cui sono stati annunciati gli ultimi dati che hanno confermato il già annunciato obiettivo di Marchionne di azzeramento dell’indebitamento, purtroppo però vi è stato un peggioramento dei risultati nel secondo trimestre, con riduzione degli obiettivi.
Quest’ultimo dato, ha dato sponda alla speculazione che ha colpito tutti i titoli della galassia Fca, con la capogruppo che ha lasciato sul terreno il 15% circa. E’ proprio da questo punto che deve partire la sfida del nuovo management, certo non sarà facile sostituire Marchionne, soprattutto per l’immagine ed il carisma che aveva consolidato nel corso degli anni, però non dimentichiamo che quando arrivò nel 2004 era uno sconosciuto e si è conquistato con il lavoro ed i risultati nel corso degli anni, il ruolo di leader riconosciuto a livello mondiale.
I dati di periodo sono stati protagonisti in negativo anche sui listini americani, dove Facebook ha visto un calo del 24% nelle contrattazioni after hours di mercoledi, evidenziando i rischi per gli investitori e per gli affari nell’attuale stagione di trimestrali, accompagnati anche da General Motors e Ford che hanno ridotto la previsione di profitti annuali. Un segnale che i timori di una guerra commerciale sono ancora presenti e che il protezionismo commerciale avrebbe un impatto significativo sulla crescita nel 2019. Una buona notizia su questo punto è arrivata dal vertice sul commercio tenutasi alla Casa Bianca, tra il presidente Usa e quello della Commissione Europea, Junker, dove i due leader hanno annunciato che collaboreranno alla riduzione delle barriere commerciali ammorbidendo le tensioni commerciali che si erano create anche tra Ue e Usa.
Sul fronte governativo l’appuntamento di giovedi con l’asta Ctz per 2 miliardi marzo 2020 (IT0005329336) uscita a rendimento 0,647% e Btpei maggio 2028 (IT0005246134) per 1.25 miliardi al 1.55% è stato solo l’antipasto dell’offerta di carta italiana, che proseguirà con i Bot semestrali, in offerta 6,5 miliardi su 6 in scadenza, ed avrà il suo piatto forte lunedì 30, quando verranno messi a disposizione fino a 7,5 miliardi in titoli a medio-lungo, tra cui il nuovo benchmark 10 anni dicembre 2028 che staccherà una cedola di 2,8% contro il 2% dell’attuale benchmark . Dopodiché il primario vivrà la consueta pausa estiva, avendo il Tesoro cancellato le aste a medio lungo di metà agosto e quella di indicizzati prevista alla fine del mese prossimo. Sul secondario lo spread contro Bund a quota 228 sulla curva decennale, con il nostro Btp benchmark al 2.7% di rendimento.
In Germania, l’asta del nuovo Bobl tedesco a 5 anni è andata tecnicamente scoperta, la domanda è stata coperta dalla Bundesbank, il titolo con scadenza ottobre 2023 è stato collocato al rendimento di -0.18%.
Sulla parte corporate le emissioni stanno diminuendo come accade statisticamente in questa fase dell’anno per poi riprendere con maggiori volumi nella prima settimana di settembre. Le cose più interessanti sono arrivate da Terna che ha lanciato con successo il suo primo green bond destinato ad investitori istituzionali. L’emissione da 750 milioni di euro ha ottenuto richieste per 6 volte l’offerta. Il bond (isin XS1858912915), avente durata di 5 anni, pagherà una cedola dell’1% ed è stato emesso al prezzo di 99.627. I proventi dell’emissione saranno utilizzati per finanziare esclusivamente i progetti verdi di Terna. Il titolo entrato sul secondario dal 23 luglio mantiene i prezzi di collocamento e può essere acquistato con taglio minimo di 100 mila euro.
Blackstone società finanziaria statunitense specializzata nei settori di private equity, investimenti immobiliari, hedge funds, ristrutturazione di aziende e gestione di fusioni e acquisizioni, ha collocato un’obbligazione senior da 650 milioni di euro. Il titolo (isin XS1851268893) paga una cedola annua fissa del 2.20% per 7 anni, ha scadenza il 34 luglio 2025 e il taglio minimo di negoziazione è di 100.000 euro.
Nel settore energetico, Countour Global Power, ha collocato nuovi bond in euro: 450 milioni di titoli (XS1859531060) con scadenza a 5 anni e cedola fissa del 3.375% e 300 milioni di titoli (XS1859543073) con scadenza 7 anni e cedola fissa del 4.125%. I due bond sono negoziabili per importi minimi di 100.000 euro ed hanno rating BB/BB.
La banca olandese Nibc con rating BBB ha emesso 300 milioni a tasso variabile trimestrale euribor +50; taglio minimo 100 k+1k ed isin XS1860797288. Incremento da Bulgarian Energy di 150 milioni sulla scadenza giugno 2025 cedola 3.5% lanciata a fine giugno, che viene portata a 550 milioni, isin dell’emissione XS1839682116
In Germania lo Stato Federale di Hesse ha collocato un ‘obbligazione senior per 500 milioni di euro. Il titolo (DE000A1RQC93) ha scadenza a 10 anni e offre una cedola annua dello 0.625%. Il bond è stato collocato al prezzo di emissione di 99.982 ed è negoziabile per importi minimi di 1k+1k. Rating AA+.
Il fondo europeo European Stability Mechanism è nuovamente tornato a finanziarsi sul mercato con un’obbligazione senior a 5 anni da 4 miliardi di euro. Il titolo, collocato a 19 punti base sotto il tasso midswap, ha raccolto ordini per 9 miliardi di euro. Rating del bond Aa1/AAA, isin EU000A1Z99E3 e taglio minimo retail da 1k.
Banca IMI ha lanciato due nuove obbligazioni step up: si tratta di un’obbligazione con cedola fisse crescenti in euro (isin XS1854164024) ed un’obbligazione con cedole fisse crescenti in dollari (Isin XS1854164370). L’obbligazione step up euro ha una durata di 8 anni e paga delle cedole annue lorde crescenti dall’1.65% del primo anno fino al 3% dell’ultimo anno. Il taglio minimo dell’obbligazione è pari a 1.000 euro. L’obbligazione step up dollaro Usa ha una durata di 6 anni e corrisponde delle cedola fisse annue lorde crescenti dal 3.50% il primo anno fino al 6% nel sesto anno. Il taglio minimo è pari a 2.000 dollari. Le obbligazione step up sono di tipo senior e possono essere negoziate su Borsa Italiana ed Euro TLX.