Nell’ultimo periodo la Walt Disney Company è sulla bocca di tutti.
Negli ultimi anni hanno fatto scalpore le acquisizioni della Marvel e del brand di Star Wars, precedentemente detenuto dalla Lucasfilm.
Queste ultime, insieme alle già acclamate acquisizioni dei primi anni 2000 (come l’acquisizione del gioiellino dell’animazione 3D di Steve Jobs, la Pixar Animation Studios) e al recentissimo lancio della nuova piattaforma di streaming Disney+, hanno reso la Disney un colosso dell’intrattenimento a livello mondiale.
Ma la fortuna della Disney inizia in un passato ben più lontano. Nella tabella qui sotto sono riportati tutti i progetti e le iniziative lanciate dalla Disney dal 1923, anno della sua fondazione, ad oggi.
Possiamo evincere come la Disney sia un’azienda attiva nel campo dell’intrattenimento, che nel corso del tempo si è adattata al mutamento delle tecnologie e dei mezzi di comunicazione.
Partendo dal cinema negli anni ‘40 ha saputo ampliare i suoi prodotti e servizi d’intrattenimento passando in primis ai parchi divertimento, per poi concentrarsi sul fiorente business televisivo via cavo negli anni ‘80 e ‘90, ed infine lanciandosi nel nuovo business dello streaming online con la recente apertura della sua piattaforma Disney+.
Ora andremo ad analizzare più in dettaglio i dati fondamentali dell’azienda e come il titolo si sta comportando sul mercato azionario in seguito alle novità presentate dall’azienda.
Analisi fondamentale
La Disney attualmente capitalizza 267,9 miliardi di dollari, ponendosi al 24esimo posto tra le aziende più grandi quotate nei mercati americani (Nasdaq e Nyse), davanti ad aziende come Nike, Boeing, Coca-Cola e capitalizzando più del doppio rispetto alla sua diretta concorrente Netflix (124,1 miliardi di dollari).
Per quanto riguarda la sua valutazione generale, analizzando il suo P/E possiamo dire che l’azienda sembra essere in linea con le valutazioni del suo settore, mentre ha un Peg Ratio abbastanza elevato. Ciò significa che la crescita di Disney per il prossimo anno non è stimata essere elevata.
Per quanto riguarda il Roe invece la Disney sembra usare peggio delle sue concorrenti i soldi dei suoi azionisti, facendo registrare un ROE dell’11% rispetto alla media del settore dell’intrattenimento statunitense che si attesta intorno al 14%, mentre è abbastanza in linea con le valutazioni del ROA.
Questo invece è il grafico di ricavi e guadagni dell’azienda negli ultimi 5 anni. In generale l’azienda ha sempre migliorato i suoi introiti, eccetto per un breve periodo di appiattimento tra il 2016 e il 2018. Da notare la recente esplosione positiva di ricavi registrata con le ultime due trimestrali (Q2 e Q3 2019). L’azienda gode inoltre di un Operating Margin del 24,8%, valore di tutto rispetto per un’azienda di questo calibro.
Analisi tecnica
Dopo i massimi stabiliti nel 1998 a quota 43$ per azione, il titolo si è sgonfiato sulla scia della bolla delle dotcom, entrando in una lunga fase laterale durata fino al 2012. Il titolo, come spesso accade, ha testato i massimi tre volte prima di sfondarli e di ripartire con un trend al rialzo molto ripido durato fino a dicembre 2015, quando il titolo ha toccato il massimo relativo a 124$ per azione. Da lì è partita una nuova fase laterale durata un paio di anni, risoltasi con un nuovo trend al rialzo partito da gennaio 2019 e ancora in atto.
Nel breve periodo possiamo notare un interessante gap al rialzo registrato nella seduta del 12 aprile in seguito proprio alla presentazione del nuovo servizio di streaming Disney+, al quale è susseguita una fase laterale risoltasi proprio nella seduta del 13 novembre (giorno successivo al lancio della piattaforma di streaming negli USA) con una bella long white candle supportata da volumi, che ha sfondato la resistenza a quota 147$ e ha chiuso la seduta a 148$ per azione.
Il trend rialzista è ancora in atto, e le medie mobili a 200 e 150 giorni allineate al rialzo fanno ben sperare.
Conclusioni
La Walt Disney Company è una società solida, che nel corso di quasi un secolo di storia si è sempre dimostrata pronta al cambiamento e ha colto tempestivamente le transizioni prima al mondo delle trasmissioni via cavo ed oggi al mondo dello streaming via telematica.
Il lancio del servizio Disney+ (che sarà disponibile in Italia da marzo 2020) è sicuramente un’ottima operazione che svincola ulteriormente Disney dai rivali, ponendola come leader dell’intrattenimento per bambini e famiglie con la sua vasta scelta di catalogo tra cartoni animati, film e documentari, il tutto ad un prezzo contenuto. Difficilmente chi ha un abbonamento Netflix lo sostituirà con quello a Disney+, ma più verosimilmente lo affiancherà ad esso.
Questa è la vera forza di Disney rispetto ai suoi competitor: essersi ricavata una nicchia nell’utilizzo di questa nuova tecnologia, buttandosi in un settore ancora poco sfruttato dalla concorrenza (intrattenimento per bambini, adolescenti e famiglie).
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A cura di Alessandro Moretti, fondatore di Segnaliditrading.net