Quando si usano termini come “il fascino o la follia” dei mercati, bisognerebbe che gli investitori avessero la possibilità di vivere direttamente in una sala operativa dei momenti come sono state le ultime due settimane.
Più o meno a metà del mese di giugno si speculava contro l’Italia con lo spread alla soglia dei 300 punti, sui rumor prima e sulla conferma poi che era in arrivo l’apertura di una procedura d’infrazione per il nostro paese. Vi è un detto: “buy on the rumor sell on the news”, nulla di più vero anche in questo caso, infatti una volta che la notizia ha trovato conferma, lo spread tra il Btp ed il Bund è iniziato a raffreddarsi di nuovo, verso quota 270, ma nessuno avrebbe immaginato che ad inizio luglio sarebbe stato anche sotto quota 200 con un rendimento del nostro benchmark Btp a dieci anni con scadenza agosto 2029 all’1.65%, livello che non si vedeva dal maggio del 2018 prima della volatilità seguita all’esito delle elezioni ed all’incertezza di formare un governo.
Ma cosa ha scatenato questa reazione, che è stata sicuramente amplificata dalle ricoperture degli speculatori ribassisti. In primo luogo a cavallo del G20 dello scorso weekend sono iniziati i primi segnali, infatti il positivo colloquio tra il presidente americano e quello cinese ha riportato fiducia; in seconda battuta erano arrivate anche le parole di Draghi che non escludeva un ritorno del QE in caso di necessità e su questo punto i nostri titoli sarebbero i più interessati.
Ma a dare il colpo definitivo sono state le nomine europee con particolare riguardo per Cristine Lagarde quale sostituta di Draghi alla guida della Bce, con la previsione che la linea “dovish” dell’attuale governatore non sarà modificata a breve termine; quasi contestuale è arrivata anche la notizia che la procedura d’infrazione contro il nostro paese non sarebbe stata attuata.
Le nuove obbligazioni corporate sotto la lente
Con questa situazione di mercato è giocoforza che i corporate si buttino a capofitto per emettere a tassi bassissimi. Approda sul mercato obbligazionario la società tedesca Merck Financial Services, con un buon interesse, oltre 7.4 miliardi di euro, sulle tre tranche obbligazionarie. Nel dettaglio Merck ha collocato tre tranche di obbligazioni senior a tasso fisso in euro da 600 milioni ciascuna: una tranche sulla scadenza 15 dicembre 2023 (codice Isin XS2023643146) con una cedola dello 0.005% e prezzo di emissione di 100.209, una seconda tranche sulla scadenza 5 luglio 2027 (Isin XS2023644201) con cedola dello 0.375% e prezzo di emissioni di 99.49 e la terza tranche sulla scadenza 5 luglio 2031 (isin XS2023644540) con cedola dello 0.875% e przzo di emissioni di 99.76. Il bond a quattro anni è stato prezzato con uno spread di 25 punti base sopra il tasso midswap, il bond a otto anni conuno spread di 45 punti base e infine il bond a 12 anni con uno spread di 60 punti base sul tasso midswap. Rating delle obbligazioni Baa1/A e taglio minimo di negoziazione 100mila euro con multipli di 100mila.
La società pubblica austriaca che progetta, finanzia, costruisce e gestisce le autostrade austriache Asfinag, ha collocato un’obbligazione senior a tasso fisso. Il bond (Isin XS2024602240) paga una cedola fissa dello 0.10% ed è stata collocato al prezzo di 99.791 per un rendimento dello 0.121%. Ammontare dell’emissione 600 milioni di euro, rating Aa1/AA+ e taglio di negoziazione 100mila euro con multipli di mille.
Conclusa con successo l’emissione obbligazionaria da 600 milioni di euro di Bank of Ireland. L’emissione senior a tasso fisso 5NC4 (Isin XS2023633931), destinata a investitori istituzionali, ha durata 5 anni fissata all’8 luglio 2024, con possibilità da parte dell’emittente di richiamare il titolo al quarto anno, ha una cedola annua fissa dello 0.75% e prezzo pari a 99.663 per un rendimento a scadenza dello 0.836%. La domanda è stata di circa 3.5 miliardi di euro. Rating del bond BBB- e taglio minimo di negoziazione 100mila euro.
Engie SpA, società fornitrice di energia elettrica ha collocato un’obbligazione subordinata per 500 milioni di euro. Nel dettaglio si tratta di un’obbligazione perpetual NC6, Isin FR0013431244. Il titolo ha una call l’8 luglio 2025, paga una cedola annua fissa dell’1.625% ed è stato collocato al prezzo di 99.576. Rating BBB+ e taglio di negoziazione di 100mila euro con multipli di 100mila.
Torna sul mercato Ubi Banca con un tier 2 da 300 milioni inizialmente previsto a ms+510 e sceso a ms+475 per il numero di richieste che ha superato 1.4 miliardi sui book dei lead manager. Rating dell’emissione Ba3/BB/BB+ con taglio da 100mila euro con multipli di mille.
Approfitta del trend positivo anche il Montepaschi che torna sul mercato con un senior da 500 milioni a scadenza luglio 2022 con taglio da 100mila euro con multipli di mille e cedola fissata al 4%.
I nuovi treni delle Ferrovie dello Stato verranno finanziati grazie all’emissione di un green bond. FS sta collocando un green bond benchmark con scadenza 7 anni, il 9 luglio 2026 con una guidance iniziale di 140 punti base sopra il tasso midswap. Rating del bond BBB e taglio minimo 100mila euro con multipli di mille.
Con questa nuova emissione, il gruppo FS si inserisce nel mercato dei green bond che nel 2019 ha già superato quota 100 miliardi di emissione a livello globale e si stima che entro l’anno potrebbe superare i 200 miliardi.
Seconda emissione corporate dall’Argentina dopo la maggiore distensione politica e sempre nel settore energetico. Dopo l’YPF della scorsa settimana è la volta di Pampa Energia con 300 milioni di dollari al 9.125% con scadenza nel 2029. taglio minimo da 150mila euro con multipli di mille Isin USP7464EAB22.
Tra gli emergenti si è mosso qualcosa nel Venezuela e Pdvesa la società petrolifera statale. Infatti nella scorsa settimana sono stati registrati alcuni scambi di grosse size a prezzi più bassi dopo un periodo molto tranquillo dopo il default di alcune emissione e le difficoltà del paese con le sanzioni internazionali.