Dopo i ribassi di settimana scorsa che hanno visto il mercato lasciare sul campo circa l’1,7%, il Dax scambia in territorio positivo nell’ottava che si avvia alla conclusione e chiude la sessione di giovedì a quota 12.357 punti. Dopo lo strappo ribassista e l’attacco al supporto in area 12.100 punti, il future con scadenza settembre 2018 è ora alle prese con un pullback verso i precedenti livelli di rottura, anche se il quadro tecnico appare ora debole.
Dall’analisi su time frame settimanale emerge come il mercato abbia completato un pattern di inversione ribassista di tipo Harami, formatosi sui massimi di breve a 12.870 punti. A una prima candela rialzista ad ampio range ha fatto seguito una candela cosiddetta “inside”, dal range interamente ricompreso nel corpo della precedente.
Seppur tale configurazione non sia annoverata tra i primari pattern d’inversione, va considerata la chiusura della seconda candela nella metà inferiore del range della precedente, che aumenta di fatto il potenziale ribassista.
Il successivo breakout dei minimi e in ultimo la chiusura giornaliera al di sotto di 12.500 punti forniscono conferma di un deterioramento del quadro tecnico nel medio termine.
Nel breve periodo non escludiamo in ogni caso di assistere ad un’estensione del pullback fino all’area compresa tra 12.500 e 12.600, rimanendo però dell’idea che il test di tali livelli possa ora costituire occasione per nuove vendite.
La debolezza sul medio periodo potrebbe pertanto spingere il mercato ad un test dei minimi annuali a quota 11.700, con un quadro tecnico che vede come scenario verosimile persino un’estensione dei ribassi fino a quota 11.500-11.300 punti.
Viceversa un ritorno dei prezzi al di sopra del pivot a 12.600 punti, sostenuto in chiusura, segnalerebbe la presenza di acquirenti, pronti a spingere il mercato verso il primo obiettivo rialzista rappresentato dal test dei massimi in area 13.000 punti.