Secondo i dati Morningstar, a gennaio, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono oltre 35 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), il primo mese dell’anno ribalta le tendenze del 2018. Tra i best performer di gennaio, infatti, risaltano due replicanti dedicati al mercato azionario turco, la peggiore asset class dell’anno passato (clicca qui per leggere). In realtà la Borsa di Istanbul prosegue il percorso di recupero cominciato già a settembre, con l’indice Morningstar Turkey NR che segna un rendimento del 5,4% a sei mesi e del 13% a tre mesi (in euro al 31 gennaio); resta invece molto negativo il risultato a un anno (-29%).
Evoluzione del Morningstar Turkey NR Index a un anno
Dati in euro al 5 febbraio 2019. Fonte: Morningstar Direct
Gli altri tre fondi passivi quotati che completano la Top 5 sono esposti al petrolio WTI (acronimo di West Texas Intermediate, usato come parametro di riferimento per i contratti future alla New York Mercatile Exchange), salito attualmente a 52,3 dollari al barile dai 42 dollari del 24 dicembre scorso.
Le prospettive per il petrolio appaiono ancora positive. Secondo un recente report a cura di UBS, a sostenere l’ascesa contribuiranno da una parte i tagli alla produzione Opec e dall’altra le sanzioni al Venezuela, due fattori che dovrebbe eliminare l’eccesso di offerta. Secondo gli analisti della banca svizzera, inoltre, nel corso del 2019 il mercato petrolifero potrebbe sfiorare una situazione di deficit di offerta, considerando che la domanda resta robusta.
Specularmente, l’Etp che ha guadagnato di più nel corso del 2018 è risultato il peggiore del mese di gennaio; si tratta del fondo Lyxor che replica l’indice Vix, rappresentativo di una strategia basata sulla volatilità attesa del mercato azionario statunitense.
Il mondo dei fondi indicizzati
Per quanto riguarda i fondi passivi non quotati (senza quindi la componente di trading intra-day), la Top 5 si presenta piuttosto eterogenea, con strumenti esposto al mercato azionario russo, canadese e britannico, oltre alle small cap statunitensi.
Mosca, nello specifico, rappresenta in questo momento una vera opportunità, secondo i portfolio manager di Morningstar investment Management Europe. “Le azioni dei mercati emergenti hanno incontrato un periodo difficile – si legge in una recente nota di MIM – Questo, però, ha creato delle opportunità dal punto di vista delle valutazioni portando a potenziali rendimenti che non si vedevano dal 2016. Le valutazioni del mercato russo sono particolarmente interessanti e i rendimenti potenziali sono più che sufficienti per compensare i rischi”.