Il mercato azionario italiano sta attraversando una fase decisamente negativa a partire dalla fine di settembre, quando il tentativo di risalita avvenuto dopo il turbolento agosto (crollo del titolo Atlantia in seguito alla sciagura del Ponte Morandi a Genova) è miseramente fallito. In quel momento, infatti, l’indice FTSE/MIB non ha avuto la forza di confermare la rottura della resistenza posta sul livello 21.500 ed ha invertito nuovamente la rotta fino a violare l’importante supporto di 20.200 (doppio minimo).
In quest’ultimo caso sono state senza dubbio le motivazioni politiche ad innescare un movimento speculativo al ribasso, dovute all’impatto negativo generato dalla Legge di stabilità 2019, in particolar modo per la decisione di innalzare al 2,4% il rapporto deficit/PIL. Tant’è che nella seduta del 12 ottobre u.s. è stato registrato un minimo davvero fondamentale a quota 19.000, un numero che qualche tempo fa avremmo francamente pensato di non rivedere mai più…
Dal punto di visto tecnico, comunque, la situazione è abbastanza chiara: la trendline discendente che ha accompagnato al ribasso le quotazioni di Piazza Affari nelle ultime settimane è stata superata al rialzo e sta attualmente sostenendo il loro fisiologico pullback, cui si aggiunge che il mantenimento dei prezzi sopra il livello 19.330 permette di abbozzare una trendline rialzista a partire dal minimo di 19.000.
Pertanto, in considerazione del fatto che le polemiche politiche sono già state riassorbite (e anche in previsione che i “rilievi” della Ue alla manovra economica potrebbero essere meno invadenti del solito), le quotazioni attuali potrebbero rappresentare davvero una buona occasione d’acquisto, anche se il vero segnale long dovrebbe scattare solo al superamento della resistenza posta sul livello 19.860.