Mi capita spesso di parlare con ragazzi neo-diplomati. Alcuni hanno le idee molto chiare sul loro futuro: gli studi, il lavoro, la casa e i loro risparmi. Altri, e sono la maggioranza, sono molto più confusi: continuare all’università o cercarsi un’occupazione, comprare subito la macchina o risparmiare, aprire un conto corrente o tenere i soldi nel salvadanaio? Sugli investimenti, poi, le conoscenze sono molto lacunose. E’ più probabile che chiedano informazioni sul trading forex o i bitcoin che su un fondo comune di investimento perché ne sentono parlare in televisione e vedono la pubblicità sul web e sui social network.
I risparmi, gli studi, la casa
Quello che manca è una visione di insieme che colleghi i risparmi o i primi guadagni agli altri aspetti della loro vita e agli obiettivi che vogliono raggiungere nel breve o medio-lungo periodo (comprare una casa o un’auto, fare un’esperienza lavorativa all’estero, ecc.). I ragazzi, dunque, hanno bisogno di essere aiutati nei loro processi decisionali più che nelle specifiche scelte di investimento.
Il capitale umano
Un giovane, che ha appena terminato la scuola superiore (ma lo stesso vale per l’università), ha un capitale che è soprattutto umano e deriva dal percorso di studi che ha intrapreso e dal come lo ha fatto. E’ questo il suo vero asset, perché il capitale finanziario è, invece, minimo. Il primo passo è quindi di trovare un impiego che valorizzi le proprie competenze e faccia crescere il proprio capitale umano. In Italia, è un passaggio tutt’altro che scontato se si considera che la disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è del 31,7% (dati Istat a marzo 2018), cui si aggiungono gli inattivi (coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano).
Obiettivi a breve e lungo termine
Quando un ragazzo entra nel mondo del lavoro, il suo capitale finanziario è in una fase di accumulazione. Se trova un buon impiego, stabile ed adeguatamente remunerato, inizierà ad accrescere il proprio patrimonio e dovrà decidere quale priorità dare ai propri obiettivi finanziari a breve e a lungo termine. Potrà anche assumere un rischio maggiore, aumentando le probabilità di ottenere rendimenti superiori su orizzonti temporali estesi, dal momento che ha un flusso costante e “sicuro” di reddito ogni mese. Purtroppo, non si è sempre così fortunati. Al contrario, spesso i giovani trovano lavori precari e mal remunerati. Tuttavia, risparmiare è possibile anche in questo caso. La domanda da porsi è: posso rinunciare a qualcosa oggi per un più importante obiettivo futuro (la casa, la pensione, ecc.)?
L’asset allocation primordiale
Secondo Christine Benz, direttore della finanza personale in Morningstar, “stabilire il rapporto tra capitale umano e finanziario aiuta a determinare le priorità finanziarie e ottenere il giusto supporto nelle scelte di investimento”. Proprio perché le disponibilità patrimoniali sono limitate e si comincia a risparmiare, è importante cercare di far fruttare al meglio le proprie risorse, compatibilmente con la tolleranza del rischio, senza dimenticare che il più grande contributo al portafoglio in questa fase iniziale è quello che si riesce a mettere da parte del proprio stipendio. Per questo è importante darsi delle regole su quanto si vuole spendere e risparmiare, sull’indebitarsi per compare un’auto o investire per accrescere le probabilità di acquistarla senza fare un finanziamento. Benz definisce queste decisioni come “asset allocation primordiale”. “Se si riesce ad avere una grande immagine d’insieme, i propri investimenti e il proprio capitale si prenderanno cura di loro stessi”, conclude l’esperta.