Lo Stoxx600 mette in atto un secondo movimento ribassista che lo porta a testare perfettamente il supporto posizionato sul minimo del 29 agosto 2017, con successiva candela long white che lascia intravedere una potenziale ripartenza. Analizzando le due onde di ribasso notiamo come la discesa iniziata il 24 gennaio e finita il 9 febbraio sia intorno all’8,5% mentre quella successiva dal 27 febbraio fino al 5 marzo del 4,3%, circa cioè la metà del primo movimento.
L’impeto del ribasso è stato violento, come avviene spesso nelle fasi di correzione, ma la dimensione del secondo movimento lascia presagire una diminuzione della spinta negativa. Siamo sui minimi degli ultimi 250 giorni e tutti gli algoritmi sono in territorio negativo. Comprare un coltello che cade è sicuramente rischioso a patto che non si usino attente soluzioni di money management.
Una chiusura al di sotto di 366 punti potrebbe aprire le porta verso un’ulteriore fase “orso” con target in area 360 e 352 punti. Al contrario il tentativo di rimbalzo in atto, confermato con la violazione del massimo della candela del 5 marzo potrebbe riportare i prezzi verso 380 e 384 punti.
Difficilmente questi shock di volatilità vengono riassorbiti nel breve periodo ma sono necessarie diverse onde si assestamento. Questa incertezza si ripercuote anche nei settoriali che cambiano nettamente lo scenario globale. Ben cinque settori passano in campo neutrale da positivo (auto, banks, finanziari, assicurativi e risorse di base), solo il settore tecnologico rimane positivo mentre i media passano da negativo a neutrale fornendo timidi segnali di risveglio.
Interessante analizzare il settore Tech, l’unico a reggere l’onda d’urto della volatilità e in scia al poderoso recupero del Nasdaq, fornendo così segnali di accumulazione. Da monitorare attentamente il supporto in area 420/421 e la resistenza in area 447/448 punti. La rottura o violazione di tale congestione potrebbe portare ad un movimento direzionale.
Nonostante i titoli tecnologici più interessanti siano “made in Usa” come Qualcomm o Apple, l’unico rappresentante Italiano nel settore Tech è STM. L’andamento grafico storico indica una maggiora forza relativa rispetto all’indice di settore ma nel 2018 l’andamento è molto simile con un importante supporto in area 17/16,9 euro ed una resistenza in area 19 euro. La congestione attuale potrebbe trasformarsi presto in un interessante movimento direzionale ma visto il contesto, anticipare potrebbe essere troppo rischioso.
Cuniberti Giovanni
Professore a contratto Facoltà di Economia Torino
Head of Fee Only & Senior Portfolio Manager presso Gamma Capital Markets Ltd